Smaltimento regionale dei rifiuti
Nel 2017, il Gabinetto dei Ministri dell’Ucraina ha approvato la strategia di gestione dei rifiuti, programma che vedrà la sua conclusione nel 2030. Il progetto si propone di creare centri di smaltimento regionali per le varie tipologie di rifiuti, quali i rifiuti industriali, di costruzione, i rifiuti pericolosi e agroindustriali.
Il programma ha preso avvio grazie al contributo di numerosi investimenti nazionali e internazionali ed è ritenuto un piano pioniere nel mercato della gestione dei rifiuti.
Più dettagliatamente, verrà abbandonata la pratica dello smaltimento in discariche, che verrà rimpiazzata a passo deciso dal riciclaggio e dal recupero di alcune tipologie di rifiuti, con l’obiettivo di smaltire in discariche conformi solo quegli scarti che non possono più essere recuperati in alcun modo. Tutto ciò si accompagnerà ad un’intensificazione della raccolta differenziata, in modo tale che per il 2030 la diminuzione dell’utilizzo delle materie prime eguagli il 70%.
Al giorno d’oggi, l’Ucraina sta facendo dei passi significativi in questa direzione, tantoché ci si aspetta che per il 2023 almeno il 15% dei rifiuti domestici venga riciclato, così come con il passare del tempo aumenterà anche la percentuale della popolazione disposta ad effettuare la raccolta differenziata (23%). A questo proposito, secondo gli obiettivi molto ambiziosi del paese, le statistiche dovrebbero raggiungere rispettivamente il 50% e il 48%.
Attualmente, le discariche di rifiuti solidi sono il principale problema alla base del deterioramento e della contaminazione del suolo e dei corsi d’acqua, a causa della dissoluzione di sostanze tossiche, rendendo necessari continui monitoraggi. A questo proposito, un’ulteriore misura attuata al fine di arginare il problema è la creazione di un’area di circa 550 mt. di protezione sanitaria.
L’ostacolo più grande è rappresentato dal riciclaggio, che per questo motivo viene sostenuto e incentivato attraverso investimenti stranieri.
L’Ucraina produce indicativamente 13 milioni di tonnellate di rifiuti solidi l’anno ed il tasso di riciclaggio oscilla tra il 3% e l’8%, in altre parole una grandissima porzione di rifiuti finisce nelle discariche, molto spesso non a norma, dell’Ucraina. Oltre a ciò, è piuttosto evidente un divario tra la quantità dei rifiuti prodotti e la capacità dei lotti per il riciclaggio.
Al giorno d’oggi, c’è un grande desiderio di migliorare la situazione a livello statale, tuttavia ci si affida principalmente a enti privati e parastatali. Un chiaro esempio è rappresentato dalla creazione del parco Green Innovation Valley, che, come il nome stesso suggerisce, combina nuove opportunità economiche con azioni volte alla tutela dell’ambiente.
Governo e imprese in Ucraina operano insieme per intraprendere azioni concrete, come attraverso la tecnica dell’EPR (extended producer responsibility), secondo la quale si verifica un vero e proprio trasferimento di responsabilità relativa alla gestione dei rifiuti nelle mani del produttore fino alla fase post – consumo del prodotto.
In quanto membro del Partenariato Orientale, il paese può avvalersi del supporto europeo per quanto riguarda l’applicazione delle varie normative, come ad esempio l’iniziativa “Economia circolare e nuove opportunità di crescita” nel raggio d’azione dell’UE per l’ambiente; si intende utilizzare meno risorse possibili al fine da ridurre drasticamente l’impatto ambientale.
Esistono varie iniziative private, come ad esempio quella della startup Re – leaf che vende prodotti in carta derivata dalle foglie cadute, raccolte, trattate e trasformate in carta biodegradabile.
Torino, 26 Novembre 2021
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