Nuove proposte per la condivisione degli impianti di stoccaggio del gas
Si è tenuta l’11 maggio una conferenza concernente il problema dello stoccaggio e ripartizione del gas tra i paesi dell’UE.
A fine giornata il Consiglio e il Parlamento europeo hanno raggiunto un mandato. La proposta mira a garantire che le capacità di stoccaggio del gas nell'UE siano riempite prima della prossima stagione invernale e possano essere condivise tra gli Stati membri con spirito di solidarietà. I rappresentanti degli Stati membri hanno convenuto che gli obblighi proposti per l'immissione di determinati volumi di gas in stoccaggio saranno validi almeno fino al 31 dicembre 2026.
Il mandato, concordato dai rappresentanti degli Stati membri in seno al Coreper (Consiglio dei Rappresentanti Permanenti dell'UE), specifica le regole per lo stoccaggio sotterraneo e l’uso congiunto del gas poiché non tutti i membri dell’Unione hanno a disposizione questa risorsa sul proprio territorio.
Le proposte stabiliscono la possibilità di contabilizzare le riserve, di decidere l’onere finanziario per il loro riempimento e di capire come distribuire il gas naturale liquefatto (GNL) tra tutti i paesi. Si è deciso anche un limite a un determinato volume di gas sulla base del livello medio annuo di consumo di ciascun paese, evitando così un possibile approvvigionamento sproporzionato.
Tutto ciò e stato pensato per aiutare i paesi degli Stati membri che non posseggono strutture di stoccaggio. Alcuni di questi come Cipro, Malta e Irlanda, avranno quindi il libero accesso alle riserve esistenti nei territori degli altri paesi condividendo l’onere finanziario degli obblighi di riempimento.
Allo stesso tempo, gli ambasciatori hanno concordato le regole di certificazione obbligatoria per gli operatori coinvolti nel funzionamento del sistema di stoccaggio al fine di evitare potenziali rischi.
L’obbiettivo verte sul migliorare l’efficienza energetica dell'economia e delle famiglie europee, una maggiore interconnessione tra gli Stati membri e la definizione di priorità per lo sviluppo di fonti di energia rinnovabile, che alla fine sostituiranno le risorse energetiche russe ancora importate quai petrolio, carbone e per l’appunto gas.
Dopo la procedura formale per approvare il testo dell’accordo si prevede la diminuzione graduale della dipendenza energetica dalle importazioni russe. Le forniture di GNL arriveranno anche dagli Stati Uniti così da far pesare alla Russia la decisione di invadere l’Ucraina.
Torino, 12 maggio 2022
Leggi anche La Commissione UE e il sostegno alla ricostruzione post bellica dell'Ucraina