L’ultimo tassello per una riforma agraria innovativa ed efficace
Sono passati i primi cento giorni dall'apertura del mercato della terra ucraina, per il quale il governo è riuscito a creare le condizioni di base per il suo lancio, introducendo un sistema di restrizioni e salvaguardie contro gli abusi e le speculazioni e fornendo informazioni disponibili al pubblico sulle transazioni fondiarie. L'apertura del mercato fondiario è avvenuta ufficialmente il 1° luglio di quest'anno permettendo a centinaia di migliaia di piccoli e medi agricoltori un nuovo tipo di bene - la terra che ora si può vendere, comprare con un’ipoteca o prendere un prestito d'affari garantito dalla terra stessa che si possiede. Si tratta a tutti gli effetti di un evento storico per l’Ucraina, poiché fino a poco tempo fa l'accesso ai finanziamenti era limitato, costituendo così una grande barriera per i piccoli e medi produttori agricoli, che producono più del 50% della produzione agricola totale dell'Ucraina ma che, secondo uno studio della Banca Mondiale, la maggior parte di loro non ha accesso nemmeno ai servizi bancari di base.
È nata così l’esigenza di istituire i fondi di garanzia parziale del credito (PCG) che permettono alle banche di coprire parte delle loro perdite in caso di inadempienza di un mutuatario. L'adozione della legge sul fondo di garanzia parziale del credito in agricoltura è l'ultima pietra angolare del fondamento legislativo della riforma agraria ed è ora in esame al Parlamento. Si propone quindi di creare un fondo PCG, sotto forma di un'istituzione finanziaria con la diretta partecipazione dello Stato.
Il progetto prevede di rendere disponibili i prestiti ai piccoli e medi produttori agricoli per le banche meno rischiosi e più attraenti, traducendosi così in tassi di interesse più accessibili per i mutuatari, e in tempi più lunghi consentiti per il rimborso dei prestiti. A beneficiare di tutto ciò sarebbero più di quattro milioni di imprenditori che lavorano nel settore dell’agricoltura, aumentando così la loro capacità finanziaria ma soprattutto riuscendo ad espandere significativamente le opportunità di investimento privato, nelle infrastrutture e nella lavorazione, e la competitività.
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