L’export ucraino fa un balzo in cima alla classifica
Nel periodo compreso tra gennaio e settembre 2021, il fatturato derivante dal commercio dei beni agricoli tra l’UE e l’Ucraina è cresciuto del 20%, diversamente da quanto ci si aspettava, eguagliando la cifra di 8,4 miliardi di dollari.
Ciò è quanto riferisce Bogdan Duchnitskij, ricercatore del reparto di Economia della produzione agraria e dell’Integrazione Internazionale dell’Istituto di Economia Agraria.
Inoltre, Duchnitskij sottolinea che nel paese si è verificata una crescita positiva con un bilancio commerciale pari a 2,4 miliardi di dollari, dal momento che il volume crescente dell’esportazioni ha favorito un incremento delle spese da parte delle imprese UE.
Olanda, Polonia, Germania, Italia, Spagna e Francia sono i principali partner commerciali UE dell’Ucraina.
La quota totale degli stati in questione è pari al 71% del fatturato derivante dal commercio dei prodotti agricoli; alla luce di ciò il settore ha ancora molto potenziale da sfruttare e spazio da poter offrire anche agli altri stati membri.
Secondo i dati raccolti a metà ottobre del presente anno, gli esportatori nazionali hanno già esaurito l’ammontare esente dall’applicazione di dazi relativamente alla vendita di miele, succhi di mela e uva, orzo, farina, conserve, cereali e orzo, amido, così come anche per la fornitura trimestrale di uova e pollame.
Il fattore stimolante alla base di un così intenso ampliamento dell’export nazionale in UE di prodotti agricoli risiede, in primo luogo, nella crescita del prezzo di prodotti cerealicoli e oleiferi nel mercato mondiale unito all’aspettativa di una prossima raccolta fruttuosa.
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