Kiev, le foglie cadute diventano fonte redditizia ecologica
Nella capitale ucraina ogni anno si accumulano circa 100.000 metri cubi di foglie cadute che, molto spesso, vengono bruciate dai cittadini privati invece che essere inviate al riciclaggio. Quest’azione comporta però grandi problematiche di cui la più pericolosa è il rischio di incendi: nell’ultimo mese ne sono stati registrati circa duecento.
Come soluzione al seguente problema, il vicepresidente dell’amministrazione statale della città di Kiev Petro Panteleev ha annunciato l’avvio di una collaborazione fra imprese che si occupano della lavorazione delle foglie tramite la vermicoltura per trasformarle in biohumus grazie alla tecnologia moderna. La tecnica utilizzata si avvale di diverse fasi: la conservazione, il trattamento della soluzione e la relativa fermentazione e infine la trasformazione in humus. Per compiere i vari cicli, si utilizzano aringhe rosse, particolare specie di vermi, che mangiano i rifiuti organici e li trasformano in compost, il quale racchiude in sé le sostanze necessarie per arricchire il terreno.
Rispetto alla stazione di compostaggio di Lviv, a Kyiv non solo si produce il compost ma si vendono anche le materie prime derivanti da esso. La startup ucraina Re-leaf ha trovato proprio in questo punto la sua fortuna che prevede la commercializzazione dei suoi prodotti di carta derivanti dalle foglie cadute.
Questo meccanismo ha innescato una crescente partecipazione da parte degli investitori che vedono nel settore biologico un metodo per creare un prodotto a valore aggiunto e motivo per il quale è prevista la costruzione di almeno un’altra dozzina di tali centri all’interno della capitale.
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