Esportazioni ucraine: Romania, Cina e Turchia i leader
Nel 2023 Romania, Cina e Turchia mantengono la loro posizione di primi acquirenti delle esportazioni agricole ucraine. La Romania ha conquistato il vertice tra gli importatori con 2.875 milioni di dollari, costituendo il 13% delle esportazioni agricole ucraine. La Cina si colloca al secondo posto, evidenziando un aumento dell'18% nelle importazioni agricole dall'Ucraina rispetto al 2022, con un valore di 2.220 milioni di dollari e rappresentando il 10% delle esportazioni ucraine. La Turchia, in terza posizione, ha importato prodotti agricoli per 1.994 milioni di dollari, equivalendo al 9% delle esportazioni ucraine.
Il vicedirettore dello IAE - National Research Center ‘Institute of Agrarian Economics’, Mykola Puhachov, sostiene che a seguito delle restrizioni imposte dalla Polonia all'importazione di prodotti agricoli dall'Ucraina, questo Paese ha cessato di essere il principale importatore di prodotti ucraini sul mercato globale, e il valore delle esportazioni agricole ucraine verso la Polonia si è ridotto di un terzo, per un totale di 1.797 milioni di dollari.
Tra le prime 10 destinazioni delle esportazioni agricole ucraine figurano anche Spagna, Paesi Bassi, Egitto, Italia, Germania e Ungheria, contribuendo complessivamente al 69% delle entrate in valuta estera dei produttori agricoli ucraini.
Le esportazioni agricole dall'Ucraina verso i Paesi dell'UE hanno subito una contrazione del 4% nel 2023 rispetto al 2022, raggiungendo un totale di 12,6 miliardi di dollari. La quota dell'UE nelle esportazioni agricole ucraine ha raggiunto il 57%, mentre l'Asia si è posizionata al secondo posto con una quota del 29,9%, importando 6,6 miliardi di dollari di prodotti agricoli ucraini. I paesi africani hanno importato prodotti agricoli ucraini per 1,6 miliardi di dollari, costituendo il 7,2% delle esportazioni agricole dell'Ucraina. Complessivamente, questi tre blocchi rappresentano oltre il 94% delle esportazioni agricole ucraine, indicando una significativa diversificazione.
Torino, 5 febbraio 2024
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