Ucraina più green per l’entrata nell’UE: le trasformazioni delle città carbonifere di Donetsk
Nel maggio 2019, sette sindaci di città carbonifere della regione di Donetsk, insieme a tre ONG della suddetta area e alla Camera di Commercio e Industria di Donetsk hanno istituito una piattaforma per lo sviluppo sostenibile di tali città. Gli obiettivi del programma sono: la preparazione, lo sviluppo e l’implementazione di una visione comune per la trasformazione regionale.
Nel 2016, l’Ucraina ha ratificato l’Accordo di Parigi sul clima e, nell’agosto del 2020, ha siglato un partenariato energetico con la Germania. Inoltre, quest’anno, il paese ha anche aderito all’iniziativa del Green Deal europeo. Ciò porterà inevitabilmente alla trasformazione del settore energetico e alla graduale eliminazione del carbone.
Le realtà della regione di Donetsk, in risposta, hanno avviato il processo di creazione di una strategia comune per la trasformazione economica dell’area, consapevoli che il processo includerà molti aspetti: dalla transizione energetica alla diversificazione economica, passando dalla ristrutturazione delle istituzioni educative e dalla sicurezza sociale e ambientale.
Al primo posto, il governo ucraino dovrà mettere i bisogni e gli interessi delle comunità locali, rendendole parte attiva del progetto di trasformazione, comunicando una data specifica sulla chiusura delle miniere di carbone non redditizie e l’eliminazione graduale del materiale stesso. Si dovranno avviare programmi per diversificare un’economia basata su queste attività, promuovendo lo sviluppo delle PMI, grazie a sostegni statali e delle organizzazioni internazionali. Anche l’istruzione dovrà prevedere una riforma. Non meno importante l’aspetto riguardante la perdita del lavoro di buona parte della popolazione dell’area interessata: si dovranno quindi creare programmi speciali d’occupazione e riqualificazione per i minatori licenziati.
L’Ucraina ambisce all’ingresso effettivo nell’Unione Europea, le modalità di gestione delle città del carbone potranno essere il passepartout per l’entrata o meno nella comunità internazionale, sempre più impegnata in programmi economici sostenibili.