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Ucraina e Unione Europea: aggiornamenti sui visti d’ingresso

La Commissione Europea ha proposto nei mesi scorsi di inserire l’Ucraina tra i paesi che non necessitano di un visto d’ingresso per il breve periodo nell’area Schengen. I cittadini ucraini potrebbero quindi muoversi per soggiorni di breve durata all’interno dell’Unione senza dover sostenere il costo fisso di 35 euro (“Short-stay Schengen Visa”), pari a circa 1000 UAH. L’Ucraina è già beneficiaria di una riduzione sul costo del visto Schengen, rispetto alla tariffa standard di 60 euro, assieme a Russia, Kosovo e Georgia.

Sono previste restrizioni di ingresso per Irlanda, Regno Unito e paesi associati all’Area Schengen (Islanda, Lichtenstein, Norvegia e Svizzera). Da chiarire inoltre che non si tratta di un’esenzione dal visto lavorativo: il passaporto senza visto sarà sufficiente soltanto per viaggi della durata massima di 90 giorni, per un totale massimo di 180 giorni all’anno per affari, turismo o visita a parenti e familiari.

La proposta è stata formulata dalla Commissione solo dopo aver constatato in dicembre 2015 la conformità della richiesta di Kiev rispetto al VLAP (Piano di Azione per la Liberalizzazione dei Visti); in particolare da Bruxelles sono giunte parole di commiato per il successo raggiunto nell’adozione di riforme del sistema giuridico.

Si tratta di un successo per l’Ucraina, considerando che i criteri per l’ottenimento dell’esenzione del visto sono complessivamente molto rigidi. Nello specifico devono essere verificate la sicurezza dei documenti cartacei e biometrici, efficienza dei controlli agli aeroporti, alle dogane e annessa politica di asilo, controllo dell’ordine pubblico e della sicurezza pubblica, applicazione dei diritti fondamentali. Considerando i miglioramenti di Kiev negli ultimi mesi ed il clima d’intesa con l’Unione Europea, è possibile che sia dato seguito alla proposta della Commissione nei prossimi mesi. La decisione verrà adottata a maggioranza qualificata.