Ucraina: ancora atteso il rientro delle 17 opere trafugate a Verona
Verona e l'Italia attendono il rientro delle opere d'arte trafugate il 15 novembre 2015 dal Museo di Castelvecchio, rinvenute lo scorso maggio grazie all'azione congiunta delle forze dell'ordine italiane e ucraine, che le hanno recuperate nella regione di Odessa poco prima che venissero trasportate in Moldova, con probabile destinazione il mercato nero russo.
Tra i capolavori della collezione scaligera anche alcune tele di Mantegna, Tintoretto, Rubens e Pisanello che, insieme ad altre opere minori, hanno un valore stimato tra i 10 e i 15 milioni di euro. Inutile aggiungere che un tale patrimonio artistico e culturale è inestimabile senza distinzione di frontiere.
In seguito al ritrovamento, era giunta la richiesta del presidente ucraino Petro Proshenko, inoltrata al ministro dei Beni Culturali Dario Franceschini, di poter esporre i quadri in una mostra temporanea dal titolo evocativo “I tesori salvati dell'Italia”, allestita a Kiev presso il museo Khanenko e inaugurata il 13 giugno.
Ad oggi, trascorsi tre mesi dal termine della loro esposizione, le opere non hanno ancora fatto rientro in Italia, nonostante fossero state date in tal senso precise garanzie al sindaco di Verona Flavio Tosi. Considerato il ritardo e le difficoltà amministrative sopraggiunte, i consiglieri regionali Casali, Negro, Conte e Bassi hanno richiesto a gran voce una maggiore azione da parte del governo italiano affinché si aprano tutti i canali diplomatici previsti dal diritto internazionale per ottenere l'immediato rimpatrio dei beni artistici.