Tiene bene l'export, ma su alcuni settori
L'economia mondiale, dopo la grave crisi iniziata ne 2008 si sta lentamente riprendendo, per poi consolidarsi nel 2014. Nessuna sorpresa che in questo contesto l'export dell’Ucraina non registri tassi di crescita: per i primi otto mesi di questo anno il flusso delle esportazioni è diminuito del 9,1%. Inoltre, le guerre e la politica commerciale aggressiva della Russia non hanno aiutato la dinamica delle esportazioni.
Tuttavia, durante questo lasso di tempo, il paese è riuscito a conservare dei buoni risultati per quanto riguarda alcune aree di significativo interesse: in Europa, i livelli delle esportazioni sono rimasti, circa, quelli registrati nello stesso periodo (gennaio-agosto) del 2012 (11 miliardi di dollari). Verso alcuni Paesi, l’export è anche aumentato, come l'Ungheria ( + 4,7% 1,056 miliardi di dollari), i Paesi Bassi (+ 39,4% 620 milioni di dollari), Italia ( +1,8%, 1,570 miliardi di dollari) e la Turchia (+2,3% 2,527 miliardi di dollari). Da segnalare il notevole incremento verso la Cina, con la crescita delle importazioni ucraine del 46,4% (1,815 miliardi di dollari).
Gran parte della crescita è da accreditare ai settori tradizionali dell’economia come l’estrattivo, l’ agricoltura e la chimica. Ma anche altri settori, come la produzione di macchinari e di attrezzature continuano a svilupparsi. Così, la fornitura di attrezzature per il settore energetico sul mercato cinese è cresciuto di quattro volte negli ultimi otto mesi, arrivando a registrare un 8,7% sul totale delle esportazioni verso il colosso asiatico.
Contrariamente alla credenza comune che le produzioni ucraine non sono competitive nell'Unione europea, le esportazione di materiali nel settore energetico continuano a crescere, anche verso paesi con un settore evoluto, come l'Olanda e la Francia, mentre i macchinari stanno guadagnando forti posizioni su mercati dei paesi baltici.