Segnali positivi da Davos per l’Ucraina
Nei giorni del 23 e 24 gennaio il Presidente Poroshenko si è recato in visita al World Economic Forum di Davos per firmare un accordo per un finanziamento di 150 milioni di € per la costruzione del più grande impianto per l’energia eolica in Ucraina.
La firma di un accordo dal valore così significativo e, soprattutto, con provenienza straniera, è un ottimo esempio di come nonostante la propaganda tenda a dipingere il paese come instabile e poco promettente la realtà sia diversa. Dopo essere diventata un membro della Comunità Energetica Europea, aver adottato le leggi energetiche europee in pochi mesi dopo EuroMaidan ed aver fatto grandi progressi per ottenere l’indipendenza energetica dalla Russia (processo ancora in corso), l’Ucraina continua la ricerca sulle energie rinnovabili.
Sempre a Davos sono state annunciate le previsioni per il settore tecnologico: nei prossimi anni il numero di compagnie designate “unicorni”, start-up con un valore di un miliardo di $ salirà a 7. Il settore IT in Ucraina è ormai noto come uno tra i più promettenti, il fatto che abbia raggiunto i 3,6 miliardi di $ nel 2018 ne è la prova: tra le start-up previste come unicorni troviamo sviluppatori, e-commerce, outsourcing, quindi una varietà di imprese che descrivono bene l’ampio panorama del settore.
Sono entrambe ottime notizie per settori molto diversi ma collegati, essendo entrambi chiave per il futuro e, allo stesso tempo, necessari per la crescita del presente. Tutto ciò può ispirare una certa fiducia alle imprese italiane a considerare l’Ucraina per investimenti.