Proposta di legge per equilibrare i rapporti di genere in Ucraina
Il 4 di febbraio è stata registrata in Parlamento una proposta di legge secondo cui il 40% dei posti nei CdA delle banche ed aziende di proprietà statale sia destinato alle donne, e così sarebbe anche nelle aziende private.
Le autrici della legge, una deputata del Blocco di Poroshenko ed una di Sapomopich, hanno dichiarato che maggiori quote femminili aiuteranno a migliorare le prestazioni delle compagnie. Secondo alcuni studi infatti, dove le donne hanno una presenza forte nell’amministrazione le prestazioni finanziarie sono più alte, e si ritiene che la diversità di genere alimenti la diversità di idee, garantendo flessibilità e abilità decisionali migliorate. Nel caso dovesse diventare legge, l’Ucraina si unirebbe a paesi come USA, Islanda, Norvegia, Spagna ed Italia, che hanno già approvato provvedimenti simili.
La situazione attuale in Ucraina, sul fronte parità di genere, non è esattamente florida per le donne: delle 11 maggiori compagnie di proprietà statale, tutte tranne due hanno al massimo 2 donne in consiglio. Tutte ed 11 hanno AD uomini. Al governo stessa storia: 49 deputate alla Rada a fronte di 374 uomini; 6 ministre su un totale di 25 Ministeri. I settori dove prevalgono le donne sono quelli tradizionalmente a loro associati, come educazione, infermieristica, servizi sociali e domestici (pulizie, assistenza a domicilio). Gli uomini dominano invece in settori remunerativi, come finanza, politica e tecnologia.
È una proposta di legge interessante, attraente e sicuramente ragionata, in un paese dove il numero delle donne supera quello degli uomini: le statistiche suggeriscono circa 90 uomini ogni 100 donne nella fascia di età 15-64, ed addirittura circa 70 uomini per 100 donne superati i 65 anni. Se divenisse legge sarebbe quindi un guadagno per la società intera, non solo per le donne. In foto, l’edificio della Verkhovna Rada a Kyiv.