Procede l'iter per l'abolizione dei visti UE per i cittadini ucraini
Continua il percorso di liberalizzazione dei soggiorni brevi dei cittadini ucraini nell'area Schengen, che potranno viaggiare e soggiornare in Italia e in Europa senza la richiesta del visto fino a tre mesi per affari, turismo e motivi familiari, ad esclusione di quelli di lavoro.
Lo scorso aprile la Commissione Europea ha presentato al Consiglio ed al Parlamento la richiesta di liberalizzare gli ingressi, accolta positivamente in seguito ai traguardi conseguiti dall'Ucraina in materia di sicurezza dei documenti, gestione delle frontiere e dell'immigrazione, sicurezza pubblica, diritti fondamentali e relazioni con l'estero. La conclusione dell'iter dovrebbe essere prevista entro l'autunno.
Tra gli effetti benefici e tangibili di questa svolta vi sarà il consolidamento dei legami d'affari, culturali e sociali tra l'UE e l'Ucraina. L'Italia vanta una numerosa comunità ucraina, che ammonta a circa 230.000 individui (censimento ISTAT 2016). Inoltre, il nostro paese, ha registrato negli ultimi mesi sotto il profilo commerciale un incremento delle quote di mercato in Ucraina in diversi settori dell'economia, tra i quali l'agroalimentare, l'edilizia e il metalmeccanico.
L'avvicinarsi della liberalizzazione dei visti UE per i cittadini ucraini arriva in un momento storico di particolare importanza per l'Europa: il presidente della Commissione UE Jean-Claude Juncker rilancerà il 16 settembre, in occasione del vertice dei capi di Governo e di Stato a Bratislava, il piano investimenti per l'estero (oscillante tra i 300 e i 500 miliardi di euro), che comprende anche i Paesi del partenariato dell'Est, con in testa l'Ucraina.
L'abbattimento del regime dei visti per il governo di Kiev è una mossa importante che, sebbene non finalizzata all'adesione nell'immediato futuro, potrebbe sancire un costante avvicinamento del paese all'Unione Europea dei 27 membri, come in passato si è augurato il vice primo ministro ucrainoper l'integrazione europea Ivanna Klympush-Tsintsadze.