Odessa, città leggendaria fondata da italiani

Odessa, città leggendaria fondata da italiani

Cercando tra le pieghe della storia si riscoprono legami insospettabili ad un primo fugace pensiero. Nel caso del capoluogo dell'omonimo oblast' ci corre in aiuto Charles King, docente di Affari internazionali della Georgetown University di Washinghton, che nel libro Odessa (2014) definisce la città ucraina “leggendaria”.

Un termine che pare riecheggiare sino alla nostra modernità da un passato secolare, ma che ad un ulteriore analisi rivela un trascorso piuttosto recente. Il primo insediamento, infatti, è stato fondato nel 1794 dal mercenario napoletano di origini spagnole Giuseppe De Ribas, che rinominò il villaggio tataro Khadjibev in Odesso, in seguito Odessa per volere della zarina Caterina II. In realtà le prime incursioni italiane risalgono al Duecento, quando in quel lembo di terra i genovesi stabilirono un loro avamposto navale chiamato “Ginestra”.

Un retaggio quasi insospettabile per l'odierna Odessa, comunemente conosciuta come un'importante snodo commerciale di circa un milione di abitanti che si affaccia sulle sponde nord-occidentali del mar Nero. Favorita dalla posizione strategica, con un ampio entroterra ed alla foce di diversi fiumi tra i quali il Danubio, nel suo intenso seppur breve passato la città ucraina è stata molte cose: cosmopolita e multiculturale per vocazione, crocevia tra occidente e oriente, italiana di nascita, importante centro portuale dell'Impero russo, terreno fertile per letterati e artisti.

A testimonianza della forte presenza italiana ad Odessa, che a metà Ottocento, periodo di massima espansione della colonia, ammontava a oltre tremila abitanti, vi erano i cartelli stradali, la contabilità, i passaporti, i listini prezzi e molti altri documenti scritti in italiano, lingua considerata ufficiale in ambito commerciale. Non solo, i nostri compatrioti hanno lasciato un'eredità importante e tangibile ancora oggi: molti palazzi storici sono stati costruiti da architetti italiani, mentre le famiglie più influenti possedevano panifici, ristoranti, gioiellerie, caffetterie e altre attività.