Nord Stream 2: il gasdotto più lungo del mondo
Dopo più di vent’anni spesi in trattative, accordi e disaccordi, lunedì 6 settembre è stata conclusa la costruzione di Nord Stream 2, il gasdotto più lungo del mondo, nonché fratello del primo piano conclusosi nel 2012.
Quest’ultimo progetto, Nè nato nel 1997 dall’idea di Gazprom e Neste, azienda petrolifera finlandese, che prevede la costruzione e l'esercizio di un gasdotto dalla Russia alla Germania del Nord attraverso il Mar Baltico. La scelta di un piano simile è stata dettata da una parte per interessi redditizi ma dall’altra anche per l’apprezzabile scelta della Germania, che sta attraversando una fase di transizione energetica, di puntare sul gas russo per ridurre la dipendenza da carbone ed energia nucleare, quantomeno nel medio termine. Una scelta necessaria, ma irreversibile.
L’ultimo di tali progetti recentemente completato è Nord Stream 2 che prevede il tragitto soltanto passante per il Mar Baltico, motivo che ha destato diverse polemiche. I timori sono che, tramite questa manovra commerciale, si celino dietro interessi geopolitici oltre che finanziari. Da una parte prima l’Ucraina aveva potere anch’essa tramite il gasdotto preesistente sull’Europa occidentale sfruttando il percorso e così potendo sospendere le forniture di gas, dall’altra ora si vede tagliata fuori insieme alla Bielorussia, Polonia e Stato Baltico. In questo contesto politico, che potrebbe cambiare in qualsiasi momento, date le imminenti elezioni tedesche cui concorre il partito dei Verdi, contrari anch’essi, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky si è espresso deciso a proteggere gli interessi dell’Ucraina che in totale, si stima, potrebbe perdere 1,7 miliardi di euro all’anno.
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