Mattarella a Venezia per serata di apertura Mostra del Cinema
Apertura da vertigini in 3D per Everest, film di montagna, un po' thriller, che inaugura il Festival alla presenza di Sergio Mattarella.
Il presidente della Repubblica è a Venezia per partecipare all'inaugurazione della 72. Mostra Internazionale del Cinema, promossa dalla Biennale, al Lido di Venezia. "Faccio gli auguri al cinema, ai quattro registi italiani in concorso ma anche agli stranieri. Io amo il cinema, quello classico e quello contemporaneo, delle nuove generazioni" ha detto Mattarella poco prima di entrare nella Sala Grande del Palazzo del Cinema per la cerimonia di apertura della 72/ma Mostra del Cinema di Venezia. Davanti ai giornalisti il presidente si è soffermato solo pochi istanti spiegando di non voler parlare stasera di temi di attualità politica. "Di questo non parliamo, parliamo solo di cinema", ha aggiunto Mattarella. Sta finendo la prima estate del suo mandato al Quirinale, presidente com'è andata quest'estate? "Calda, ma meteorologicamente", ha risposto, con una battuta, entrando poi in sala.
Una vera apertura da vertigini in 3D questo Everest, film di montagna, un po' thriller, che inaugura in Sala Grande la 72/a edizione della Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica. Diretto da Baltasar Kormakur (2 Guns, Contraband), il film è ispirato ad un evento reale ovvero il viaggio di due diverse spedizioni che si confrontano con la montagna più alta del mondo tra ghiacciai, slavine e soprattutto l'ipossia (mancanza di ossigeno).
Girato alla vecchia maniera tra Nepal, le colline pedemontane dell'Everest, Alpi italiane, gli studios di Cinecittà a Roma e i Pinewood Studios nel Regno Unito e distribuito da Universal in tutto il mondo, il film racconta di due tragiche spedizioni che videro la morte di molti dei loro componenti nel 1996, quando una bufera sorprese questi a volte improvvisati scalatori, uccidendone ben otto. Una storia vera tratta da più di un libro dei sopravvissuti tra cui Aria Sottile di Jon Krakauer. Cast straordinario composto da: Jason Clarke, Josh Brolin, John Hawkes, Robin Wright, Michael Kelly, Keira Knightley, Sam Worthington, Jake Gyllenhaa, Emily Watson. In sala stasera per il film d'apertura il presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
MESSNER: NEL FILM LA RICOSTRUZIONE E' PARZIALE - "Il film Everest ricostruisce la tragedia del 1996 in modo parziale: quella non fu solo disgrazia". E' il celebre alpinista Reinhold Messner ad esprimere questo parere al settimanale 'Oggi', in edicola domani riguardo al film Everest, che apre domani la Mostra del cinema di Venezia.
"Conosco la tragedia del 1996 - prosegue Messner - ma parlando con uno dei produttori ho capito che viene ricostruita in modo parziale. Il film è basato su un aspetto emozionale. Ma la tragedia del 1996 non fu una semplice disgrazia. È accaduta perché due bravissime guide a un certo punto hanno deciso di diventare imprenditori del settore turistico. Rob Hall e Scott Fischer erano in competizione tra loro per chi riusciva a portare più gente in cima all'Everest. Dovevano porsi obiettivi più ragionevoli. Sull'Everest porti qualcuno, non decine di persone alla volta. Per far salire gente impreparata - precisa il campione - Rob Hall e Scott Fischer hanno fatto ricorso a tutte le loro risorse fino a esaurirle. Erano sfiniti. Sono morti loro e gli altri, senza un'idea di cosa fare, hanno fatto la stessa fine".
Quanto al controverso "turismo degli Ottomila" Messner rivela di essere stato "forse il primo a cui è stato richiesto. Tanti anni fa". "Un americano - ricorda - proprietario di una linea aerea, mi chiese di portarlo sull'Everest. Era un alpinista, aveva già guidato una spedizione sull'Everest, però non era riuscito a raggiungere la cima. Voleva arrivarci a tutti i costi e ha chiesto a me di accompagnarlo. Ho rifiutato. L'americano è arrivato a offrirmi il 10 per cento della sua compagnia. Ma non sono andato". "Oggi, purtroppo - conclude Messner - si fa una gran confusione. Non si capisce che l'alpinismo è una cosa, sport e turismo un'altra".