L’Ucraina lavora a contratti “Visa free” per l’integrazione economica
Secondo il Primo Ministro ucraino Denys Shmyhal il compito chiave per quest’anno sarà l’ottenimento in tempi brevi di un regime industriale senza visti con l'UE. Il progetto di un regime “visa free” è stato a lungo rimandato non solo a causa della guerra, ma anche alla lentezza delle riforme interne e all'adattamento del quadro giuridico nazionale e del sistema di standardizzazione ai requisiti europei.
L’obiettivo è quello di dare un ulteriore impulso allo sviluppo economico dell'Ucraina e coinvolgere le imprese nelle value chains europee e a favorire l'integrazione economica ucraina nel mercato europeo.
Il regime di esenzione dal visto "industriale" è il nome non ufficiale degli Accordi sulla valutazione della conformità e l'accettazione dei prodotti industriali (ACAA). Questi accordi sono stati conclusi dall'UE con gli Stati candidati all'adesione alla Comunità europea e con i Paesi del Mediterraneo permettendo ai prodotti coperti dagli accordi di essere commercializzati liberamente nel mercato interno dell'UE senza ulteriori procedure burocratiche e intermediari.
Dmytro Kysylevsky, Vicepresidente della Commissione per lo Sviluppo Economico della Verkhovna Rada, ha dichiarato: "L'essenza dell'accordo è il riconoscimento reciproco della certificazione dei prodotti. Attualmente, i nostri prodotti certificati secondo i requisiti ucraini devono essere certificati in Ucraina quando vengono esportati nell'Unione Europea. Questo richiede tempo, è costoso e rappresenta una barriera non tariffaria al commercio per i prodotti ucraini nel mercato dell'UE. In altre parole, è un fattore limitante per le esportazioni. La firma dell'accordo garantirà invece che gli organismi di certificazione dell'UE riconoscano i certificati rilasciati in Ucraina in conformità ai requisiti europei. Ciò faciliterà l'esportazione dei prodotti ucraini. Allo stesso modo, gli organismi di certificazione ucraini riconosceranno i certificati rilasciati nell'UE. Questo eliminerà la necessità per i produttori europei di certificare le loro merci in Ucraina”.
Torino, 1 febbraio 2024.
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