L’energia verde pronta a legare Kiev e Bruxelles

L’energia verde pronta a legare Kiev e Bruxelles

La produzione di energia verde sta diventando sempre più una priorità per Kiev. L’Ucraina ha dichiarato di voler arrivare ad una produzione pari al 25% del totale entro il 2035. Per fare questo già a partire dal 2009 il governo ucraino ha introdotto una tariffa agevolata per l’energia prodotta da fonti rinnovabili la cosiddetta «Green Tariff», a cui nel luglio 2019 si è aggiunta un importante liberalizzazione del mercato dell’energia. Queste riforme vanno nella direzione di integrarsi sia con l’agenda dello sviluppo sostenibile 2030 delle nazioni unite che con il «Third Energy Package» dell’Unione Europea.

Per portare a termine questa conversione verde la via maestra sembra essere quella dell’idrogeno. Oleksandr Riepkin, presidente del «Ukrainian Hydrogen Council» sostiene infatti che il paese potrebbe arrivare a produrre 10 Gigawatt tramite l’idrogeno elettrolitico, arrivando a soddisfare un ottavo del fabbisogno totale di idrogeno verde del vecchio continente entro il 2030. A detta del consigliere sarebbero già stati individuati mille siti adatti ad un elevata produzione, questi giacimenti, situati prevalentemente nella zona sud-est del paese, vicino al Mar Nero potrebbero servire sia per ridurre il consumo interno di combustibili fossili sia per le esportazioni verso l’Europa dell’ovest.

Prospettiva quest’ultima già avvallata dalla Germania che ha avviato una partnership con l’Ucraina per dare l’avvio alla produzione. Berlino vede nell’idrogeno ucraino un’assicurazione contro future crisi geopolitiche legate al gasdotto Nord Stream 2, oltre che come un importante fonte di energia pulita dopo la denuclearizzazione del paese.

Al promettente mercato dell’idrogeno si aggiunge, il rinnovato interesse per l’eolico nel paese, agli inizi di settembre infatti CWP global ha annunciato un investimento pari a 76 milioni di euro nel paese. La multinazionale del green, già proprietaria del parco eolico onshore più grande d’Europa punta a portare a termine la costruzione delle strutture entro il 2023 creando almeno 360 posti di lavoro.

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