L’economia ucraina è più forte del previsto
Recentemente ci sono state alcune dichiarazioni degne di nota sullo stato dell’economia ucraina, che supera le aspettative previste sia dagli esperti della stessa Ucraina che da quelli internazionali, facendo registrare forti promesse di crescita.
In un intervista per una rete TV il vice-Primo Ministro Pavlo Rozenko, usando l’esempio del salario minimo triplicato rispetto a tre anni fa, ha rilanciato la sfida dichiarando che, mentre secondo l’FMI (Fondo Monetario Internazionale) il paese avrebbe riacquistato il potenziale economico solo nel 2022, i salari medi raggiungeranno nel corso del 2019 i livelli pre-crisi (quindi del 2013). I dati parlano infatti di un salario medio di circa 9200 grivne (310 € circa) rispetto ad un minimo di circa 4200 grivne (circa 140 €), quindi ottime e confermano il buon lavoro svolto dal governo.
Sempre in un’intervista, ad un corrispondente di Ukrinform però, il console onorario d’Ucraina in Belgio e fondatore dell’Ufficio Commercio ed Investimenti d’Ucraina nel paese, Kris Beckers, ha parlato di come gli investitori europei non si facciano più domande prima di portare i loro capitali in Ucraina, visto l’enorme potenziale. Le cifre parlano di un bilancio del commercio UE – Ucraina pari a 40 miliardi di €, e di una crescita annua del 27%. Per Beckers ciò è dovuto alla presenza di confini comuni con nazioni UE ed all’alta qualità della forza lavoro.
L ’anno inizia quindi col piede giusto per l’Ucraina, e si spera che le previsioni negative fatte per il periodo post-elezioni si rivelino ancora una volta errate, e che l’economia del paese continui a crescere come fatto fin’ora.