Le immagini della modernità in mostra a Bologna

Le immagini della modernità in mostra a Bologna

Nei giorni del Cersaie, una delle più importanti tra le 75 manifestazioni organizzate ogni anno dal polo fieristico bolognese, si apre in città una rassegna fotografica che rende omaggio proprio al mondo del fare. Giunta alla sua seconda edizione e organizzata dalla Fondazione MAST (la manifattura di Arti, Sperimentazione e Tecnologia dell'imprenditrice Isabella Seragnoli presidente del gruppo Coesia) la rassegna si svilupperà in 12 sedi espositive.

Focus dell'edizione 2015 la produzione industriale “dalla creazione al riciclaggio” declinata attraverso 4 percorsi tematici: produzione, post produzione, produttori e pausa. Gli artisti scelti, dal curatore François Hébel, fanno parte a pieno titolo del mondo della fotografia, pur con storie molto diverse tra loro. Gli scatti dei più noti David LaChapelle Luca Campigotto e Gianni Berengo Gardin saranno esposti insieme a quelli di reporter, ritrattisti, fotografi di impresa e giovani professionisti.

Suggestivi anche gli spazi scelti da Fondazione MAST e Comune di Bologna per le molteplici mostre che sono tutte gratuite. Nel complesso monumentale di Santa Maria della Vita dove si possono ammirare la cupola disegnata dal Bibiena e le statue in terracotta del Compianto sul Cristo Morto di Niccolò dell'Arca saranno esposti i ritratti fotografici dello spagnolo Pierre Gonnord che ritraggono gli ultimi minatori di carbone delle Asturie, destinate a scomparire nel 2018, per la fine del “Piano Carbone” della Comunità Europea.

Al Museo internazionale e biblioteca della Musica, ospitato a Palazzo Sanguinetti, uno dei più bei palazzi storici di Bologna, accanto alla collezione di strumenti e libri antichi ci saranno esposte le immagini del capo del servizio fotografico del New York Times Magazine Kathy Ryan. Gli scatti della Ryan sono fatti con l'iPhone e ritraggono la bellezza e poesia del suo ufficio trasparente della nuova sede del giornale progettata da Renzo Piano: “Sono una creatura abitudinaria e amavo il vecchio e scabro palazzo del Times e tutta quella confusione. (…) Il nuovo edificio mi sembrava troppo nuovo, troppo pulito ed essenziale. Ma da quando mi sono messa a fotografarlo, me ne sono innamorata perdutamente».

Da qui l'inizio del suo esperimento artistico che nasce su Instagram fatto di di moquette, di ritratti furtivi di colleghi, di ombre proiettate, di post-it e di mazzi di fiori, che tolgono quella patina di grigio della routinaria vita d'ufficio. Gli scatti pop di David LaChapelle sono esposti invece alla Pinacoteca Nazionale dove si trovano le opere dei maestri Giotto, Perugino, Tiziano. LaChapelle, conosciuto per le sue potenti immagini provocatorie, con la serie LAND SCAPE cambia registro. Le opere che sembrano ritrarre a prima vista infrastrutture della produzione e distribuzione del petrolio, anche se dai colori fluo, sono in realtà sculture fatte a mano e in scala di telefoni cellulari, lattine, cartoni delle uova, cannucce, bicchieri di platica, bigodini.

Quattordici esposizioni in 12 luoghi simbolo della cultura: l'edizione diffusa di Foto/Industria 2015 si conferma dunque un ottimo investimento sia per la città di Bologna, sia per chi decide di visitare la rassegna.