L’attività aeroportuale rimane attiva nonostante la crisi
Nonostante l’instabilità dell’Ucraina orientale, l’attività aeroportuale seppur limitata rimane attiva. Gli aeroporti di “Borospil” di Kiev e il “Dnepropetrovsk” restano operosi soprattutto per i voli da e verso l’estero, infatti la diminuzione del traffico è appena il 7% . Ciò dimostra che gli ucraini, nonostante la situazione di crisi, non rinunciano agli spostamenti e l’Ucraina risulta ancora una meta ricercata
A causa della guerra nella regione del Donbass Kiev ha cancellato i voli verso Mariupol’ (7 voli a settimana), verso Donetsk (28 voli a settimana) e Lugansk (7 voli a settimana) ma Il principale aeroporto del paese, il Borispil, non perde comunque la speranza di chiudere l’anno in positivo. Tenendo in considerazione i molti cambiamenti avvenuti nell’ultimo anno l’aeroporto ha deciso di inserire una correzione nel piano finanziario: se alla fine del 2013 si prevedeva una crescita nel flusso passeggeri pari al 10%, nella nuova stesura del piano è stata abbassata al 5%. Attualmente, nei piani dell’aeroporto, c’è di raggiungere un guadagno netto di 165,5 milioni di grivne, il 31% in più rispetto al 2013.
Borispol conta sul flusso di passeggeri “transitori” (cioè quelli che fanno scalo a Borispol). La messa in esercizio della zona dei voli interni nel terminal D rende più comodo e veloce il servizio al flusso di passeggeri da trasferire sulla tratta Domestic-International. Inoltre, attualmente nel terminal D dell’aeroporto c’è una significativo innalzamento della capacità di servizio della “zona di transizione” International-International (da e verso l’estero). Tenendo in considerazione il considerevole volume del flusso di passeggeri “transitori”/da trasferire su rotte ucraine –circa il 65%- la realizzazione di questo progetto rappresenta una spinta allo sviluppo dell’aeroporto come un potente aeroporto di snodo.
L’unico aeroporto davvero importante dell’Ucraina che in condizioni di guerra e crisi economica, ha riportato dati positivi di crescita è il Dnepropetrovsk. Negli otto mesi del 2014 ha rilevato un aumento del 10%, fino a 0,33 milioni di persone. Il motivo del successo si spiega con il fatto che questo aeroporto ha assorbito una parte del flusso passeggeri del Donbass.
Secondo l’opinione degli esperti oggi sono quattro le condizioni che possono portare ad un netto miglioramento della situazione; sicuramente la fine del conflitto nell’est del paese, una ricostruzione dell’economia, l’innalzamento della domanda di servizi aerei, la firma dell’accordo sul “cielo aperto” e l’introduzione del regime senza visto con l’Unione europea. Senza ombra di dubbio il primo punto riveste un ruolo chiave.