Kharkiv e la sua normale quotidianita'

Kharkiv e la sua normale quotidianita' Kharkiv, con oltre 1 milione di abitanti e', insieme a Donetsk, la citta' principale dell'Ucraina orientale ed uno dei motori industriali dell' Ucraina. E' interessante vedere come la metropoli, da analisi sul campo del giornalista ucraino-americano Bondarenko, che negli ultimi mesi ha girato in lungo e largo il paese alla ricerca delle opinioni della gente, sia completamente cambiata: "Meno di due mesi dopo abbiamo trovato una città tranquilla, avvolta in bandiere ucraine, piena di persone che conducono la loro vita quotidiana, si rilassano nei molti parchi della città e tranquillamente passeggiano per le strade centrali così ben note in Ucraina per la loro architettura eclettica. I separatisti sono scomparsi senza lasciare traccia. Allora cosa è successo? Poco dopo la nostra ultima visita il governo della città ha deciso di schierarsi con la leadership a Kiev. Incursioni della polizia segreta e arresti di leader separatisti hanno contribuito a minare il movimento pro-russo e compromettere la sua capacità di effettuare operazioni ben organizzate. Tuttavia il fattore chiave nel cambiamento di rotta non era un giro di vite della polizia, ma piuttosto la ferma posizione presa dal popolo di Kharkiv, la sua società civile, a sostegno di unità ucraina e statualità. Nonostante le minacce separatiste, gli attivisti hanno continuato a organizzare manifestazioni pro-ucraini. Domenica scorsa abbiamo visto la piazza Taras Shevchenko essere usata come una piattaforma pubblica per un incontro pro-ucraino per la prima volta dopo il giuramento formale di Petro Poroshenko come quinto presidente dell'Ucraina. L'incontro ha visto la partecipazione di circa 500 persone ed e' stato utilizzato come un forum per discutere il futuro politico della città."
E dire che su Kharkiv, all'inizio del periodo di malcontento, erano stati puntati i fari dei media che cercavano in ogni modo di evidenziare come questa citta' fosse potuta potenzialmente finire in mano ai ribelli. Questo non si sta avverando. Un'altra citta' ha confermato la sua appartenenza alla nazione ucraina, esempio che presto dovra' seguire anche Luhansk, ultimo avamposto, nell'estremo est del'Ucraina, dove ancora le istituzioni non sono riuscite a riaffermare la loro pacifica sovranita'. Ma il cammino di Poroshenko e' soltanto all'inizio.