Il team del Museo Nazionale del Genocidio dell’Holodomor alla ricerca di testimonianze
Gli operatori del Museo Nazionale del Genocidio dell’Holodomor visiteranno dieci regioni dell’Ucraina, tra cui Luhansk e Donetsk, per registrare le storie dei testimoni oculari dell'Holodomor e le interviste con gli storici locali.
Il museo, inaugurato nel 2008 con il supporto della Chiesa greco-cattolica ucraina, conserva la memoria delle vittime dell’Holodomor e mette in luce le storie del genocidio della popolazione ucraina avvenuto tra il 1932 e il 1933. L’Holodomor è stato infatti il grande sterminio degli ucraini messo in atto attraverso una carestia provocata da Stalin, che tra il 1932 e il 1933 bloccò gli approvvigionamenti al Paese, allora definito il granaio di Europa, con lo scopo di sottomettere la popolazione ucraina rurale, causando la morte di almeno 7 milioni di persone in Ucraina.
I dipendenti del museo visiteranno le regioni di Kherson, Nikolaev, Poltava, Kharkiv, Zaporizhia, Dnipropetrovsk, Donetsk, Luhansk, Vinnytsia, Khmelnytsky per trovare documenti e testimonianze da esibire nelle mostre future, e per raccogliere reperti nei luoghi di sepoltura di massa delle vittime dello sterminio.
Sulla base delle interviste registrate, verranno creati 10 video multimediali e cortometraggi. Inoltre, tutte le testimonianze saranno digitalizzate e presentate sulla piattaforma online del museo, che già archivia più di 800 storie di testimoni oculari dell'Holodomor.
Gli operatori del museo sono stati invitati a coinvolgere nella registrazione delle interviste anche i loro parenti o conoscenti, qualora questi avessero vissuto in prima persona l’evento storico. Dopotutto, restano pochissimi testimoni dell’Holodomor del 1932-1933 e la loro esperienza rappresenta una risorsa inestimabile per la storia.
"Per il museo, questo progetto rappresenta un’attività strategica, perché l'accumulo e la diffusione della conoscenza sull'Holodomor aiutano a mettere in guardia la società dal ripetersi del crimine di genocidio", ha affermato il coordinatore del progetto Mykhailo Kostiv.
Oltre che sul sito web, sarà possibile seguire le varie fasi del progetto anche sulle pagine ufficiali Facebook e Instagram del museo.