Il Progetto "FOODITALIA"
Garantire buone possibilità di business per le aziende italiane che operano nel settore food & beverage; questa è una delle missioni prioritarie della Camera di Commercio Italiana Per l'Ucraina. L'eno-gastronomia è ovviamente uno dei settori trainanti del nostro paese, i produttori italiani sono in assoluto i numeri uno, ma ogni medaglia come si sa, ha il suo rovescio. Se è vero che i prodotti food italiani sono i migliori, è anche vero che i produttori italiani non sono il massimo nelle attività di promozione. Ed è così che vendendo nei paesi evoluti, si scontrano con clienti capaci, allenati agli acquisti, che ben sanno imporre le loro regole e le loro condizioni. Nei paesi invece come l'Ucraina, dove sarebbe ben più facile aggredire il mercato, non riescono ad entrare; Questo perché solitamente, non è il produttore italiano che esposta all'estero, ma il compratore straniero che importa nel suo paese. E così il compratore resta il vero ed unico padrone del mercato di destinazione del nostro prodotto.
Il progetto FoodItalia dela Camera di Commercio Italiana Per l'Ucraina (CCIPU) nasce proprio come soluzione a questa situazione. Il progetto, rispetto a tutti quelli tentati sino ad ora, non valuta la manifestazione espositiva straniera come punto d'arrivo, ma al contrario, come punto di partenza, per avviare vere e proprie azioni di vendita diretta, attraverso la costituzione di un network tutto italiano di rivenditori locali in franchising.
Il progetto Fooditalia, risolve nel suo insieme parecchi problemi, come le problematiche alle dogane, le certificazioni dei prodotti, le garanzie sui pagamenti, la gestione della clientela, i trasporti, la distribuzione in loco. In Ucraina è in avvio una struttura che risolverà tutte le problematiche appena menzionate, ed in Italia un desk di coordinamento commerciale presso la Camera di Commercio Italiana Per l'Ucraina, nella sua sede di Torino, penserà al resto.
E' inutile tentare di convincere i ristoratori stranieri ad utilizzare prodotti originali italiani, se poi l'unica vera organizzazione per l'esportazione del nostro prodotto in quei luoghi, è il sistema del contrabbando. Prima portiamo il prodotto in loco, e poi si potremo "costringere" gli operatori locali ad avvalersi solo di produzioni controllate.