Ho.Re.Ca e Sport: la ripresa secondo CCIPU
A quasi un mese dall’inizio della fase 2, l’Italia della ripartenza, tira le somme dei danni causati dal prolungato periodo di lock-down. La quarantena e il blocco delle attività di questi due mesi hanno fatto vacillare i cardini dei settori più importanti e redditizi del nostro Paese. Sebbene dal 4 maggio, gradualmente, con cadenza settimanale, tante attività abbiano finalmente potuto rialzare la saracinesca, dal commercio al dettaglio a quello all’ingrosso, dai bar e ristoranti, ai parrucchieri e centri benessere e, dallo scorso lunedì 25, anche palestre e piscine, il quadro che si evince è quello di un Paese fondamentalmente ferito, dove a farne le spese sono stati i settori più fragili ma al contempo più fruttuosi del sistema-paese Italia.
Per il settore Ho.Re.Ca, ad esempio, si stimano perdite medie fino del 35% nel best case scenario, del 68% nel peggiore dei casi. I settori della ristorazione, alberghiero e quello delle strutture ricettive in generale rappresenta una ricchezza tutta italiana, voce importantissima del PIL del Paese che rischia tuttavia il collasso, soprattutto alle porte della stagione clou, quella estiva, che si appresta ad essere molto diversa rispetto a quella degli anni scorsi, con norme stringenti per stabilimenti balneari e strutture alberghiere per garantire il rispetto delle norme anti-covid.
Un altro settore messo a dura prova dal lock-down del 12 marzo è certamente quello dello Sport e più in generale di tutto il comparto tempo libero: in Italia sono oltre 20 milioni le persone che praticano attività sportiva e 39 mila le aziende operanti nel settore con 17,5 miliardi di € in termini di valore di produzione divisi tra industria (30,1), commercio (48,5%) e servizi (21,4%), non contando i risvolti economici indiretti derivanti dalla domanda generata dal settore: servizi alberghieri, trasporti e ristorazione. Nel post-lockdown sono ingenti le perdite di tale settore, tanto prezioso quanto fragile, che dà lavoro a 118 mila occupati, la maggior parte di questi del settore del commercio all’ingrosso e al dettaglio di articoli sportivi (il 47,5% del totale degli occupati).
Per questo motivo la Camera di Commercio Italiana per l’Ucraina ha dato il via a due progetti a supporto dell’imprenditoria dei settori Ho.Re.Ca e Sport e Tempo Libero entrambi costanti di fondi messi a disposizione dell’Ente Camerale a titolo di copertura dal 40% al 100% della spesa. L’obiettivo dei progetti “Viaggiatori Stranieri” e “Sport e Tempo Libero” è quello di elevare le quote export di una serie di aziende selezionate da CCIPU per superare insieme alle imprese questo complesso momento con il supporto della Sezione Camere Italo-Estere di UnionCamere, impegnata nel sostenere le imprese italiane per fronteggiare al meglio le difficoltà e ripartire insieme verso nuove opportunità business.