Follow up panel Agricoltura e Alimentazione - RoU
Il terzo panel tenico dell’evento Reconstruction of Ukraine si è tenuto mercoledì 25 ottobre alle ore 10:30 e si è incentrato sul settore Agricoltura e Alimentazione.
Il Presidente On. Renato Walter Togni, della Camera di Commercio Italiana per l’Ucraina, ha aperto la sessione ringraziando tutti i presenti e sottolineando che il settore agroalimentare è trainante sia per l’Italia sia per l’Ucraina. Ha inoltre ricordato che CCIPU era già operativa nel settore con una missione d’affari che però è stata sospesa a causa dello scoppio della guerra e verrà riattivata non appena la situazione lo permetterà.
Il Presidente di FederCamere, Maurizio Carnevale, ha specificato quanto l’Ucraina sia particolarmente predisposta al settore dell’agricoltura e dell’allevamento rispetto agli altri Paesi europei: “Non solo è la nazione con il territorio più esteso del nostro del vecchio continente […], ma è anche quasi completamente costituito dalle famose Terre Nere ucraine, che sono le terre più fertili del pianeta. È indubbio che il destino di questa nazione sarà quello di diventare l'attore primario del settore agricoltura e allevamento, e di tutta la successiva filiera che comprende la trasformazione alimentare e tutto ciò che serve alla distribuzione per far sì che questi prodotti entrino nelle nostre case. […] Per questo motivo ha un doppio valore interessante per noi, perché è probabilmente il miglior fornitore e il miglior cliente del nostro prodotto. Il miglior cliente perché hanno, sì, le terre più fertili del pianeta, ma non hanno il know-how sufficiente per sfruttarle al meglio. […] Per esempio, sono produttori di fertilizzanti con enormi impianti ma non producono quel fertilizzante che consente a determinate colture di svilupparsi al meglio. Ecco che hanno necessità del nostro prodotto e, tra l’altro, il prodotto italiano è veramente molto ben visto in Ucraina”.
Così il Presidente Carnevale ha evidenziato quanto gli imprenditori italiani abbiano la possibilità di offrire tutta la tecnologia e il sapere Made in Italy per quanto riguarda l’agricoltura e l’allevamento e, allo stesso tempo, dall’Ucraina si può recuperare il prodotto alimentare finito. Ha infine ribadito che l’Ucraina “è sicuramente un Paese in cui pensare di inserirci in tutti i livelli dell’imprenditoria del settore agricolo e dell’allevamento”.
Gli interventi tecnici sono stati introdotti da Raimund Jehle, Regional Programme Leader for Europe and Central Asia della FAO, Organizzazione delle Nazioni Unite per l'alimentazione e l'agricoltura.
Il Dott. Jehle ha subito sottolineato l'importanza dei sistemi agroalimentari globali nel fronteggiare la fame e la malnutrizione: "I sistemi agroalimentari globali svolgono un ruolo critico nell'affrontare le sfide della fame e della malnutrizione nel mondo. Sono compresi l'intero ciclo di produzione, trasformazione, distribuzione, consumo e smaltimento degli alimenti".
In seguito, Jehle ha affrontato la necessità del commercio globale di prodotti alimentari: "Alcune regioni sono più adatte alla produzione alimentare rispetto ad altre a causa di differenze geografiche, climatiche e di identità di popolazione. Ciò rende necessario il commercio globale di prodotti alimentari e agricoli al fine di ridurre l'insicurezza alimentare in tutto il mondo".
Il rappresentante della FAO è passato poi a discutere delle sfide economiche dell'Ucraina a seguito della guerra, evidenziando l'impatto grave sulla disponibilità di cibo a livello globale: "Gli sforzi di ricostruzione e ripresa richiedono risorse finanziarie considerevoli, stimate nell'ordine di centinaia di miliardi." Pertanto, Jehle ha successivamente presentato le iniziative della FAO in Ucraina: "La FAO in Ucraina ha avviato un programma di risposta rapida a seguito del conflitto del 2022, concentrato sugli agricoltori di piccola scala e sul sostegno alla produzione alimentare vitale, alle catene di fornitura agroalimentare e alla conservazione dei cereali. Nel 2023, il programma di risposta si è concentrato sul ripristino del sistema alimentare e della sicurezza alimentare con un budget di 205 milioni di dollari."
Concludendo, Raimund Jehle ha evidenziato l'importanza di affrontare le sfide legate all'insicurezza alimentare in Ucraina per raggiungere gli obiettivi di sviluppo sostenibile: "L'obiettivo di sviluppo sostenibile SDG 2, che mira specificatamente a porre fine alla fame, raggiungere la sicurezza alimentare, migliorare la nutrizione e promuovere l’agricoltura sostenibile entro il 2030, non può essere raggiunto senza affrontare queste complesse sfide legate all'insicurezza alimentare nel Paese Ucraina”.
Giorgio Sopranzi, Chief Financial Officer di Credit Agricole Ukraine, è intervenuto affrontando il tema degli investimenti per la ripresa agricola in Ucraina, identificando quattro principali linee guida.
Innanzitutto, ha sottolineato l'importanza della logistica, con l'identificazione di alternative di esportazione al Mar Nero e la prospettiva di investimenti significativi da parte pubblica e privata, inclusi possibili accordi di joint-venture. La seconda linea riguarda gli investimenti in macchinari, con l'obiettivo di sostituire quelli danneggiati e acquisirne nuovi con tecnologia avanzata.
Il terzo punto evidenzia l'Agricoltura e il Land Purchase Plan, concentrandosi sull'acquisto di terre agricole da parte dei privati. Come dichiarato da Sopranzi, si prevede un crescente interesse da parte degli investitori nazionali e internazionali per l'acquisizione di terre in Ucraina.
Il quarto e ultimo aspetto riguarda lo sminamento, ritenuto cruciale per liberare le terre agricole. Il CFO Sopranzi si è espresso sulla necessità di investimenti pubblici e privati e ha dichiarato di aspettarsi un sostegno finanziario da organizzazioni sovranazionali, con l'assunzione di impegni da parte di Europa, Stati Uniti, Australia, Banca Centrale e Fondo Monetario Internazionale.
In merito al crescente interesse per le terre ucraine, Sopranzi ha suggerito che il supporto alle aziende che intendono investire in agricoltura ucraina potrebbe includere sovvenzioni per gli interessi bancari, garanzie da enti sovranazionali per l'acquisto di macchinari e la possibilità di rimborso in quota capitale per gli investimenti in macchinari. Tuttavia, ha sottolineato che il Land Purchase Plan potrebbe essere escluso da alcune forme di sovvenzione, in base al livello tecnologico del Paese.
Successivamente, si è espresso Massimiliano Giansanti, Presidente di Confagricoltura, il quale ha espresso la sua visione sull'importanza dell'Ucraina nel contesto agricolo e geopolitico: "L'Ucraina è un grande Paese agricolo, uno straordinario stabilizzatore nelle grandi e soprattutto importanti dinamiche che ruotano intorno alla geopolitica del cibo. In un mondo messo fortemente in discussione dalla guerra in Ucraina, a cui si aggiungono le guerre nel Medio Oriente, oggi abbiamo bisogno di stabilità".
Evidenziando le rilevanti capacità di produzione dell'Ucraina, con un focus sul mercato di cereali e oleaginose, Giansanti ha dichiarato: "L'Ucraina è un Paese straordinario e che necessariamente deve tornare a una vita normale, ed è il motivo per cui tutti noi, a cominciare da noi agricoltori italiani di Confagricoltura, vorremmo realizzare una veloce ripartenza dell'agricoltura ucraina, in un contesto di pace, in cui l’Ucraina possa trovare anche una sua dimensione politica ovviamente all’interno della NATO, e deve trovare nel tempo anche delle forme di collaborazione, di maggiore integrazione con l'Unione Europea."
Il rappresentante di Confagricoltura ha esortato i soggetti interessati a lavorare insieme per rafforzare la storia di integrazione europea: "Dovremo valutare con gli amici ucraini il percorso da fare insieme, per contribuire alla rinascita dell'Ucraina e alla sua capacità produttiva".
Giansanti ha concluso la sua presentazione sottolineando la sfida e il modello di collaborazione proposto: "Questa deve essere la sfida, questo deve essere il modello che ognuno di noi deve portare per ricostruire nel minor tempo possibile la capacità produttiva ucraina, per il beneficio di tutti i cittadini ucraini, […] [per il beneficio* delle capacità di export dell’Ucraina, per i Paesi legati al World Food Program su cui l'Ucraina è un grande player”.
Luigi Scordamaglia, Capo Area mercati, internazionalizzazione e politiche comunitarie di Coldiretti - Filiera Italia, ha iniziato il suo intervento ricordando che “esiste una perfetta sinergia nel settore agroalimentare tra Ucraina e Italia". Ha poi evidenziato l'importanza dell'Ucraina come Paese agricolo, con 32 milioni di ettari di terra fertile: "L'Ucraina è il Paese con maggiore disponibilità di terra fertile. È già stato ricordato [dagli altri relatori] l'importante bisogno di investimenti tecnologici, soprattutto in modernizzazione e Precision Farming."
In seguito, parlando delle azioni concrete a favore dell’Ucraina, lo speaker ha menziato un accordo tra Coldiretti, Fidelitalia e l'Ucraina Agri Council Public Union: "Abbiamo definito obiettivi a breve e medio lungo termine, coinvolgendo aziende agricole e del settore della trasformazione, con particolare attenzione alla meccanizzazione e digitalizzazione."
Successivamente, Scordamaglia ha sottolineato la collaborazione su diverse filiere, come cereali, livestock e biogas, per favorire un'economia integrata e circolare: "Stiamo già lavorando insieme sulla meccanizzazione, Smart Mechanization e lo sviluppo di biogas, creando sinergie tra le nostre imprese. […] L'Italia può essere un ponte per creare sinergie anziché competizioni. Lavoriamo insieme per armonizzare gli standard e organizzare la produzione agricola”, ha dichiarato, riferendosi al ruolo dell'Italia come ponte tra l'Ucraina e l'Unione Europea.
Inoltre, ha affrontato il tema della Food Security, evidenziando il ruolo dell'Italia nel contrasto alla fame nel Nord Africa e proponendo una collaborazione con l'Ucraina: "Grazie alla Farnesina e al Ministero dell'Agricoltura, potremmo contribuire anche in questo contesto."
Scordamaglia ha infine concluso il suo intervento sottolineando l'importanza del supporto da parte di enti sovranazionali per gli investimenti tecnologici.
Successivamente, si è espresso il Presidente di Assofoodtec, Andrea Salati Chiodini, il quale ha espresso la propria consapevolezza verso la crisi geopolitica che si sta attraversando e ha dichiarato quanto la ricostruzione dell’Ucraina sia fondamentale. Descrivendo le aziende che Assofoodtec rappresenta, Salati Chiodini ha dichiarato: "Valgono oltre 5,7 miliardi di euro di fatturato, di cui oltre la metà è destinata all’export, tra tecnologia per la produzione e lavorazione alimentare, macchine per caffè professionali, refrigerazione commerciale, articoli da tavola e tecnologie per il trattamento domestico dell’acqua”.
Salati Chiodini ha sottolineato l’importanza di preservare quanto installato fino a ora per il bene di entrambi i Paesi e ha analizzato l'impatto del conflitto in corso sulla disponibilità di materie prime e materiali, sottolineando il ruolo cruciale dell'Ucraina: "Lo scontro sta amplificando le difficoltà nella reperimento di materie prime e materiali; l'Ucraina detiene una quota mondiale elevata di numerose commodity". Presentando dati e previsioni sul settore e indicando la stabilità del fatturato nel 2023 e una crescita dell'export, il Presidente di Assofoodtec ha dichiarato: "Il 2023 si chiuderà con un fatturato intorno a 4,55 miliardi di euro, mostrando stabilità rispetto al 2022. L'export dovrebbe raggiungere 3,02 miliardi di euro, più 1,4% a fine 2023."
In seguito, ha evidenziato l'importanza del prodotto italiano nel settore alimentare, il quale rappresenta il 10% di tutto il mercato mondiale del Food Service Equipment.
Concludendo, Salati Chiodini ha richiamato alla necessità di rimanere uniti in questo momento e di continuare il percorso avviato da anni nel settore.
Mykola Gorbachov, Presidente della Ukrainian Grain Association, ha iniziato il suo discorso ringraziando il popolo italiano per il sostegno e menzionando la presenza di compaesani in Italia, auspicando il loro ritorno e coinvolgimento nel settore agrario.
Ha poi descritto la situazione del settore agrario prima e dopo l'inizio della guerra, evidenziando una riduzione dei campi coltivati e delle esportazioni di grano. Sottolineata la mancanza di tecnologie adeguate per il settore, ha proposto una collaborazione con l'Italia, suggerendo uno scambio reciproco di beni capitali e tecnologie moderne.
Successivamente, Gorbachov ha indicato la possibilità di coltivare grano duro in Ucraina, utilizzato dagli italiani nella produzione della pasta, e ha enfatizzato la fertilità delle terre ucraine, in particolare le terre nere, le quali stanno producendo raccolti ottimi nonostante la guerra. Inoltre ha voluto esprimere la sua fiducia nella costruzione di un'economia forte basata sulla volontà delle persone, evidenziando la possibilità di collaborare anche nel settore dei carburanti.
Cristiano Fini, Presidente di Cia Agricoltori Italiani, durante il suo intervento ha sottolineato l'importanza del tema della ricostruzione in Ucraina, specialmente per le aree rurali e gli agricoltori, e ha espresso la necessità di fermare la guerra, riflettendo sulle sfide che il settore agricolo ha affrontato a causa del conflitto.
Fini ha sottolineato il ruolo fondamentale del know-how e delle competenze italiane nel settore agricolo per la ricostruzione ucraina, indicando che la messa in campo di tecnologie sarà cruciale per la bonifica dei terreni e delle infrastrutture. Per questo motivo, ha proposto l'utilizzo di tecnologie per la ricostruzione agricola, inclusa l'agricoltura innovativa, le tecniche di precisione, e le moderne infrastrutture zootecniche.
"Sappiamo che l'Ucraina è un grande Paese produttore di materie prime, ma potrebbe anche essere un Paese che, attraverso le tecnologie che vengono soprattutto prodotte in Italia, trasforma le proprie materie prime. Dopodiché, l’Ucraina è anche un Paese che ha poca diversificazione produttiva, molto conosciuta per i cereali, ma riteniamo che possa essere un Paese che può diversificare le sue produzioni e produrre anche altre materie prime utili per la trasformazione, anche in conseguenza al cambiamento climatico che ha portato delle diversità rispetto al passato, e che quindi consentono di produrre diversamente” ha dichiarato Fini, enfatizzando l'importanza della trasformazione dei prodotti agricoli in un'ottica di rilancio del settore.
In conclusione, il Presidente di Cia Agricoltori Italiani ha evidenziato la disponibilità nel mettere a disposizione tecnologie innovative per la ricostruzione delle infrastrutture agricole e ha proposto percorsi di formazione per gli agricoltori ucraini.
In chiusura ai discorsi tecnici, è intervenuto Massimiliano Mandarini, Segretario del Chapter Lombardia di Green Building Council Italia. Durante l’intervento, Mandarini ha evidenziato il ruolo centrale di GBC Italia nella promozione della sostenibilità e ha fatto riferimento ai temi dell'agri solare e della rivitalizzazione delle aziende agricole: “Quindi pensiamo all’Ucraina, con l’estensione che ha si può avere l’idea di fare un concetto nuovo di villaggi ecosostenibili, villaggi agricoli, dove non solo c’è il tema della produzione, che è fondamentale, ma c’è anche il tema dei luoghi innovativi. In Italia stiamo lavorando molto per rendere sempre di più le aziende agricole attrattive, decarbonizzate, quindi con l’integrazione di energie rinnovabili, di tecnologie smart e di tutti quello che rappresenta lo smart building”.
Mandarini ha ricordato inoltre il suo impegno nei progetti di ricostruzione della municipalità Irpin e nell'assistenza ai soggetti ucraini.
"Credo che l’agricoltura sia un asset fondamentale di una transizione che è legata all’innovazione", ha dichiarato il relatore sottolineando l'importanza dell'agricoltura come elemento chiave nella transizione sostenibile, e ha invitato la controparte ucraina a considerare l'Italia come un amico che può supportare il Paese.
Prima di terminare il panel Agricoltura e Alimentazione, è intervenuta Vanessa Russano, Segretario Generale di Camera di Commercio Italiana per l’Ucraina e FederCamere, la quale ha sottolineato la stretta connessione tra Italia e Ucraina nei settori dell'agricoltura, del foodtech, dell'industria alimentare e dell'allevamento, e ha ribadito l'importanza di discutere e affrontare questi settori, insieme all'edilizia, costruzione, energia e ambiente, come parte integrante della ricostruzione.
Giulia Neirone, Ufficio Stampa di entrambe le organizzazioni, ha poi concluso ufficialmente il panel settoriale, ricordando i prossimi appuntamenti: