FMI: economia ucraina in ripresa, debito pubblico in calo
Negli ultimi mesi, grazie agli sforzi congiunti del governo Poroshenko e alle principali istituzioni, l'Ucraina sta profondendo grandi energie per migliorare la situazione economica del Paese e uscire dalla crisi. A settembre il Fondo Monetario Internazionale aveva concesso a Kiev una tranche di aiuti di un miliardo di dollari. Tra le questioni chiave, sottolineate dalla direttrice del Fondo Christine Lagarde, il miglioramento della governance, la riforma delle pensioni e la ristrutturazione del debito pubblico.
Nei documenti programmatici pubblicati dall'organizzazione un mese fa si evidenziava la crescita stabile del PIL ucraino, che dovrebbe arrivare entro il 2020 intorno al 2,5%. Una buona risposta alla recente recessione, che getta solide basi per la ripresa economica e per la creazione di un ecosistema fatto di regole, norme e garanzie atte a rafforzare il commercio con i principali partner internazionali, tra i quali riveste un ruolo di primo piano l'Italia.
Risultati confortanti arrivano anche dal debito pubblico, che è tornato a scendere nel corso del 2016: il FMI prevede cali al 72,7% del PIL nel 2020, poco al di sopra delle direttive tracciate dall'agenzia, che ha stabilito come prossimo obiettivo la sua discesa al di sotto del 70% entro il 2021. Considerata la situazione critica del 2015, in cui il debito ammontava al 90% del prodotto interno lordo, quella dell'ultimo anno è stata una performance molto positiva.
In attesa di migliorare questi dati, secondo le previsioni l'Ucraina attingerà alle riserve nazionali per coprire il debito contratto con il FMI, che nel 2019 grazie allo strumento finanziario di aiuti Extended Fund Facility dovrebbe essere di 17,6 punti percentuali rispetto al PIL.