Export.Quali effetti con l'Accordo UE?
L'Ucraina, come ampiamente pubblicizzato, ha firmato l'accordo di associazione UE, insieme alla Georgia e alla Moldova. Questo accordo ha un lato politico, ma anche economico. Questo include appunto un accordo di libero scambio. Si potrebbe dubitare della saggezza di un tale accordo, se guardiamo alla ripartizione dell’export per l'Ucraina. Per cercare di escludere il bilancio energetico che ha un peso troppo alto abbiamo preso solo le esportazioni ucraine dal gennaio 2010 al dicembre 2012. La quota di scambi commerciali con l'Europa (in senso geografico, inclusi i paesi non appartenenti all'Unione Europea come Svizzera e Norvegia) sembra relativamente modesto: Intorno un quarto del commercio totale. Per l'ultimo anno in cui l'economia non ha avuto disturbi dalle diatribe sociali con la Russia, nel 2012, le percentuali delle esportazioni ucraine erano 37,7% con la CSI, 25,1 con l'UE e il 25,4% con l'Asia. Da questi risultati possiamo vedere che la CSI (e soprattutto Russia) sta avendo la parte del leone delle esportazioni ucraine e che l'Europa e l'Asia sono in una situazione più o meno analoga.
Questo accordo che probabilmente si accinge ad aprire in via definitiva le porte del commercio con l'UE, non deve comunque far passare in secondo piano il fatto che l'economia ucraina va modernizzata e rinnovata. Questo affinche' sia in grado di competere in condizioni non troppo disuguali con le economie dell'UE con cui appunto si rapporteraà sempre di piu’. L'Unione ucraina degli industriali e imprenditori sta mettendo il cartellino del prezzo a circa 240 miliardi di dollari di investimenti diretti per i prossimi 10 anni, ovvero una media di 24 miliardi all'anno.