Energia e ambiente: l’Ucraina cerca esperti in Italia

Energia e ambiente: l’Ucraina cerca esperti in Italia

Dal recente articolo pubblicato da GreenPlanner Magazine in data 1 febbraio 2019:

Energia e ambiente: l’Ucraina cerca esperti in Italia

Energia e ambiente sono due temi di grande interesse per un paese come l’Ucraina che pare essere aperta all’expertise italiana. Lo rende noto la Camera di Commercio Italiana per l’Ucraina che ha base a Torino. Il successo riscontrato fra le aziende italiane durante la prima fase del progetto Energia e Ambiente ha determinato la realizzazione di una guida settoriale atta ad avviare un’importante campagna di comunicazione destinata agli operatori pubblici e privati.

Seguirà, quindi, l’organizzazione di una missione d’affari italiana a Kiev, con Conferenza Internazionale sul mondo Energia e Ambiente che avrà luogo presso la Sala Conferenze della Camera di Commercio Nazionale d’Ucraina.

L’evento è organizzato in collaborazione con le associazioni di categoria ucraine e la partecipazione delle municipalità locali e degli imprenditori privati. Inoltre, sarà costituito un desk di coordinamento generale presso la sede camerale di Kiev, gestito da funzionari della Camera di Commercio Italia per l’Ucraina, al fine di agevolare le relazioni commerciali tra le due parti.

Maurizio Carnevale è il presidente della Camera di Commercio Italiana per l’Ucraina e a lui abbiamo rivolto qualche domanda per capire come ci si deve muovere quando si decide di lavorare come un paese come l’Ucraina, a cominciare dalle attenzioni che conviene adottare.

Carnevale inizia con una battuta: “è necessario prestare particolari attenzioni a tutto ciò che può rappresentare un rischio anche nel nostro Paese“.

Ma poi continua: “Le criticità maggiori non le riscontriamo nelle differenze legislative o nelle complessità della filiera di esportazione, bensì nella superficialità dimostrata spesso dagli imprenditori che si affidano a conoscenti non qualificati, quali parenti delle badanti straniere che parlano italiano, o a volte addirittura peggio. Le istituzioni italiane sono sempre disponibili, come pure numerose società private qualificate (che ovviamente hanno un costo). In Italia un imprenditore non muove un dito senza consultarsi con commercialista e avvocato. All’estero deve fare la stessa cosa“.

Ci sono rischi legati alla situazione geopolitica?

La domanda ci viene posta di frequente e per lo più tende a valutare il rischio Paese relativamente alla situazione del governo e sulla criminalità organizzata. Noi di norma rispondiamo sempre rammentando che… “siamo italiani“… Il Governo ucraino ovviamente evidenzia parecchi problemi, ma non inferiori a governi di nazioni più emancipate, la nostra compresa…

Per quanto riguarda la criminalità, vogliamo parlare di Sacra Corona Unita, Mafia, Ndrangheta, Camorra, Roma Capitale? In Ucraina tutto ciò non esiste. Vi sono ovviamente situazioni legate all’illegalità, che però vertono solo sull’alto tasso di corruzione, presente comunque anche in Europa. Quali i settori commerciali con maggior richiesta? In questo Paese si richiede qualunque cosa. Diciamo che si fa prima a dire cosa non interessa e parliamo principalmente di elettronica da banco (in cui praticamente l’Italia non esiste) e in abbigliamento di fascia bassa. Tutto il resto, principalmente a marchio italiano, è altamente richiesto.

Voi come accompagnate le aziende italiane, nel caso fossero interessate a lavorare con e per l’Ucraina?

La Camera di Commercio non assume il normale ruolo di consulente che accompagna le aziende all’estero. Il tutto parte da qui, nel nostro Paese, verificando l’effettiva potenzialità dell’impresa di affacciarsi sui mercati esteri. Il mondo dell’internazionalizzazione è davvero variegato e, come un abito su misura, deve calzare a pennello su ogni differente impresa.

Il suggerimento è sempre quello di richiedere un incontro con i nostri manager presso gli uffici italiani, e individualmente adottare le opportune strategie per elevare la propria quota export sui mercati stranieri.

Come ci si associa a voi?

È sufficiente contattare la sede torinese e richiedere il modulo per l’associazione.