Confindustria: partnership più profonda con l'Ucraina
Il messaggio che il Vice Presidente di Confindustria Stefano Pan ha lanciato dal Business Forum Italia-Ucraina, tenutosi il 27 settembre a Roma, è stato chiaro: costituire una partnership più profonda e duratura con il Paese dell'Est Europa sfruttando gli accordi di libero scambio vigenti con l'UE, la Deep and Comprehensive Free Trade Area.
L'obiettivo dichiarato è quello di tornare in tempi brevi sui livelli di interscambio precedenti la crisi ucraina e ridare slancio alle quote export italiane nel Paese. Il Forum è stato organizzato con questo preciso intento in occasione della visita nella Capitale di una delegazione di imprenditori coordinati dall'ULIE, l'Ukrainian League of Industrialists and Entrepreneurs, la principale associazione industriale ucraina. Alla guida della cordata vi erano il Vice Ministro alla Presidenza del Consiglio, Mykhaylo Titarchuk, e il Presidente della Commissione per lo Sviluppo Imprenditoriale del Parlamento di Kiev, Victor Halasiuk.
In risalto le opportunità di collaborazione e investimento che l'Ucraina offre nello specifico nei settori agroalimentare, energie rinnovabili, chimica, tessile e meccanico. L'ecosistema economico locale è in ripresa: le ultime previsioni del Fondo Monetario Internazionale hanno evidenziato la stabilizzazione del PIL ucraino, già in atto da fine 2015, e che nel corso dei prossimi due anni crescerà sino al 2,5%. Per attrarre e sostenere i capitali esteri il governo Poroshenko ha avviato un programma di riforme approvato dal FMI e dall'UE che interesserà diversi comparti chiave dell'economia, tra i quali quello bancario e quello energetico.
Dallo scorso gennaio è entrato in vigore il già citato Accordo di Associazione tra UE e Ucraina (Dcfta), che dovrebbe apportare numerosi benefici economici grazie alla creazione di una zona di libero scambio da attuare attraverso la graduale abolizione dei dazi doganali e delle quote all'import, insieme ad una sistemica armonizzazione di regolamenti, leggi e norme in ambito commerciale.
L'Accordo si tradurrà in vantaggi concreti per le oltre 200 imprese italiane presenti sul mercato ucraino. L'abbattimento dei dazi darà ulteriore vigore alle quote export del Made in Italy in Ucraina: tra i settori trainanti l'abbigliamento e il metalmeccanico. I dati sono incoraggianti: nel semestre gennaio-giugno 2016 le esportazioni sono aumentate del 21,6% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente, mentre il valore dell'export italiano nel 2015, destinato a crescere nei prossimi mesi, ammontava a 904 milioni di euro.