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Aziende operative: il business ucraino si adatta alla guerra
Le imprese continuano ad adattarsi meglio alle sfide provocate dall'aggressione armata su larga scala della Russia. Lo afferma la commissione per le finanze, le tasse e la politica doganale della Verkhovna Rada, citando i risultati di un'indagine condotta dalla European Business Association (EBA).
Nel sondaggio "Small Business Sentiment Index" condotto dalla EBA, emergono infatti dei dati interessanti.
Nel secondo trimestre del 2023, già il 68% delle imprese sta operando a pieno regime (nel primo trimestre circa il 54%, e nel quarto trimestre dello scorso anno questo dato era del 44%); il numero delle imprese che operano con restrizioni è sceso al 31% (in gennaio-marzo circa il 46%); circa il 90% degli stipendi vengono pagati a pieno (nel primo trimestre circa l'89%); il numero di aziende costrette a licenziare il personale è sceso al 2% (in gennaio-marzo erano il 5%); è diminuito dal 33% al 30% il numero di imprese che hanno un margine di sicurezza finanziaria di soli sei mesi, mentre il 60% ha riserve per un anno o più.
“Sono grato a tutti coloro che mantengono il nostro fronte economico, pagano stipendi e tasse, e stanno già contribuendo al ripristino dell'Ucraina. Questo porterà la nostra vittoria più vicino!”, ha detto il capo della commissione Hetmantsev.
Nonostante le difficoltà, il report di EBA mostra come la maggioranza degli imprenditori, vale a dire il 76%, prevede di espandere la propria attività nel 2023. Di questi, il 28% prevede di espandere la propria geografia, il 26% prevede di lanciare nuovi prodotti, il 25% prevede di entrare nei mercati esteri e il 21% prevede di cambiare il numero di dipendenti.
La maggior parte degli intervistati (67%) raccoglierà nuovi fondi per espandere la propria attività. La maggior parte degli imprenditori si affida alle proprie finanze (30%) e in misura minore alle borse di studio (21%) e ai prestiti (10%). Rispetto al 2021, la quota di prestiti utilizzati dalle PMI è triplicata.
Torino, 10 maggio 2023
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