Asem: accordo bilaterale Putin-Poroshenko a Milano su gas
Asem: accordo bilaterale Putin-Poroshenko a Milano su gas
A Milano, riguardo le forniture di gas russo a Ucraina ed Europa comincia a vedersi qualche spiraglio. Il leader del Cremlino e il presidente ucraino si sono incontrati in un bilaterale nell’hotel Westin Palace, dopo i due incontri avuti con i leader europei. “L’Europa dovrebbe aiutare Kiev a pagare le forniture di gas della Russia”, ha detto il leader russo in una conferenza stampa dopo il bilaterale, aggiungendo che con Kiev è stato raggiunto un accordo “per la parziale ripresa delle forniture di gas”, almeno per l’inverno. Poroshenko invece sostiene che si raggiungerà un accordo concreto e una soluzione nel meeting a Bruxelles del 21 ottobre con i delegati dell’Ue.
Le tre principali questioni in ballo sono la soluzione del conflitto nell’est dell’Ucraina, le forniture di gas all’Europa in vista dell’arrivo dell’inverno e la guerra delle sanzioni tra l’Occidente e il Cremlino. Il primo a dichiararsi soddisfatto è stato il presidente ucraino. “Al termine di un colloquio durato due ore sono stati raggiunti 3 accordi principali. Il primo è quello di seguire fermamente il memorandum di Minsk che regola la pacificazione del territorio, concentrando gli sforzi su come implementare i 12 punti del memorandum”. In secondo luogo le elezioni locali, che avranno luogo nella regione di Donetsk e dovranno essere fatte solo sulla base della legge che il presidente ha firmato ieri”, quella cioè sulle votazioni nell’est: “le elezioni devono avere luogo nei territori previsti dal protocollo di Minsk come chiesto il 19 settembre”, ha spiegato riferendosi a Dontesk e Lugansk. “In terzo luogo ci sono stati dei progressi sulla regolazione del gas dove abbiamo concordato i parametri principali del contratto. Continueremo i colloqui” sui mezzi finanziari necessari, ha aggiunto. Anche Vladimir Putin ha giudicato positivamente i colloqui.
Rimane ferma la posizione del primo ministro inglese David Cameron che ha sottolineato l’obbligo da parte di Mosca di mettere in atto gli accordi e togliere armi pesanti e truppe dall’Ucraina. “Se questo non succede, l’Unione Europea, Regno Unito incluso, deve mantenere le sanzioni e le pressioni, cosicché non ci sia questo tipo di situazioni nel nostro continente”. Cameron ritiene inoltre che Putin abbia detto “molto chiaramente che vuole una guerra fredda, non vuole un’Ucraina divisa”. Anche il presidente uscente della Commissione europea José Manuel Barroso è convenuto sul fatto che “la cosa più importante, e su questo c’è stato un accordo, è l’attuazione del protocollo di Minsk. Dovranno esserci delle verifiche sul cessate il fuoco e sulle elezioni locali”. E a proposito della fornitura di gas tra Russia e Ucraina, ha annunciato a Milano che ci sarà “un incontro la settimana prossima a Bruxelles per cercare di trovare una soluzione ai problemi legati all’energia tra Ucraina e Russia”.
Matteo Renzi, più ottimista rispetto alle conclusioni dei colleghi, sottolinea che, in ogni caso, “non possiamo accettare l’instabilità dell’Ucraina” e insiste nel coinvolgimento della Russia “nelle grandi questioni internazionali”. Il premier ha inoltre aggiunto che “c’è la disponibilità da parte dei paesi europei a collaborare per il controllo delle frontiere in Ucraina anche con i droni” e grazie alla disponibilità delle nuove tecnologie. Per questo, aggiunge, “abbiamo accolto la proposta del presidente Hollande di controllare i confini tra Russia e Ucraina così come previsto dagli accordi di Minsk “. Il premier Renzi si è poi soffermato sul ruolo cruciale della Russia “non solo per quanto riguarda la risoluzione della crisi Ucraina” ma anche per “Ebola Isis, Siria, Iraq, Libia e le altre crisi internazionali”. “Non si tratta di un processo immediato. C’è bisogno di tempo, ma abbiamo sottolineato il senso di urgenza di trovare una conclusione” ha detto ancora il presidente del Consiglio. “Sono molto positivo dopo questo incontro e spero che le discussioni di oggi aiutino il dialogo tra Russia e Ucraina. Nelle prossime ore, giorni e settimane si andrà nella direzione cruciale della pace, del dialogo e della cooperazione. Spero che si possa lavorare assieme con forza”.