AL VERTICE G5 DI HANNOVER LIBIA , SIRIA , UCRAINA E EMIGRANTI
Vertice a cinque ieri pomeriggio ad Hannover, in Germania, tra Barack Obama, Angela Merkel, Francois Hollande, David Cameron e Matteo Renzi. Sul tavolo Siria, Libia Ucraina e poi la questione migranti, la lotta al terrorismo e il trattato di commercio transatlantico USA-UE. Ribadito il comune impegno per portare avanti la stabilizzazione della Libia e per combattere il sedicente Stato islamico. Il servizio di Adriana Masotti:
Al vertice del G5 di Hannover l’attenzione è andata ai temi più rilevanti dell'agenda internazionale: sulla Siria, i cinque leader hanno condiviso il timore che le continue violazioni del cessate il fuoco da parte del regime e gli ostacoli posti all'arrivo degli aiuti umanitari vanifichino gli sforzi fatti per alleviare le sofferenze del popolo siriano. Sul fronte terrorismo, i capi di Stato e di governo hanno sottolineato i progressi della coalizione nel paese e in Iraq e ribadito l’impegno per sconfiggere il sedicente Stato islamico. Obama ha annunciato l’invio in Siria di altri 250 soldati americani a sostegno delle forse locali anti Is. Accolti favorevolmente anche i passi effettuati in Libia dal consiglio di presidenza guidato da Fayez al Sarraj per mettere in piedi un governo stabile e sottolineata la volontà di sostenere gli sforzi in corso e concordato sull'urgente bisogno di rafforzare l'efficacia delle forze di sicurezza e l'economia libica. La stabilizzazione della Libia, è stato rilevato, avrà un impatto sulla riduzione del numero dei migranti in arrivo dal paese africano. Sull'Ucraina, Obama, Merkel, Hollande, Cameron e Renzi hanno ribadito la contrarietà all'occupazione russa e all'annessione della Crimea e confermato che le sanzioni contro Mosca saranno rimosse quando gli accordi di Minsk saranno rispettati in pieno. Infine l’immigrazione: i leader, spiega una nota della Casa Bianca, hanno concordato che le implicazioni delle migrazioni irregolari rappresentano una sfida seria, che bisogna affrontare in modo sostenibile e complessivo, nel rispetto dei principi che Usa ed Europa condividono: ciò implica, si è detto, l'impegno ad affrontare anche le cause principali delle migrazioni. E sulla decisione dell’Austria di chiudere la frontiera con l’Italia duro intervento del premier Renzi: “Nessun elemento giustifica la chiusura del Brennero”, ha affermato, Vienna rispetti le normative “oppure sarà l’Ue a prendere le decisioni conseguenti”.