Aggiornamento per imprese e affari esteri
Le aziende che hanno deciso di lasciare il mercato russo dopo l’invasione dell’Ucraina stanno assistendo a un miglioramento della propria reputazione globale e non solo.
Al 26 giugno, l'Istituto KSE (Kyiv School of Economics) ha identificato circa 2.227 tra aziende, organizzazioni e i loro marchi provenienti da 75 Paesi e 55 settori operanti sul mercato russo. Circa la metà di esse sono pubbliche. Il valore del capitale investito nel Paese è di circa 116,7 miliardi di dollari, le entrate locali ammontano a 230 miliardi di dollari e il personale arriva a quasi 1 milione.
Invece, 1.555 sono le società straniere che hanno già ridotto, sospeso o cessato le proprie operazioni in Russia.
I vantaggi arrivano in primis dai mercati finanziari: secondo uno studio della Yale School of Management (USA), le aziende pubbliche che hanno abbandonato i propri affari in Russia stanno ora beneficiando di enormi profitti derivanti dal mercato azionario.
La ricchezza creata attraverso queste plusvalenze azionarie ha già superato di gran lunga il costo una tantum per le società che hanno svalutato il valore delle loro attività in Russia e rinunciato ai ricavi del mercato.
Ad esempio, 6 grandi aziende (Heineken, Shell, Exxon, Carlsberg, AB InBev e Societe Generale) che hanno subito svalutazioni dei propri asset per oltre 14 miliardi di dollari in Russia, sono riuscite a generare quasi 39 miliardi di dollari di guadagni azionari successivi.
Questo è un chiaro segnale di come gli investitori attribuiscano grande importanza alla decisione di lasciare la Russia.
La stessa tendenza viene registrata anche nei mercati del credito, in particolare nella determinazione del prezzo del debito societario e dei relativi prodotti derivati.
Inoltre, è presente il rischio che i giovani, nell’accezione sia di possibili clienti che di dipendenti, boicottino le attività di tutte quelle aziende che abbiano deciso di rimanere nel mercato russo.
Come la Russia sta plasmando a proprio favore il commercio
Il settore delle imprese ha deciso di ritirarsi dalla Russia a causa dei rischi di conformità con la legislazione, ma anche per le difficoltà che insorgono nel lavorare e intessere relazioni con il paese.
Il 24 maggio il Parlamento della Russia ha adottato il progetto di legge "Sull'amministrazione esterna per la gestione dell'organizzazione". La proposta di legge, di fatto, legittima l’intromissione dello Stato all’interno delle imprese. Questo documento prevede la possibilità di nominare un'amministrazione esterna per le imprese con almeno il 25% di capitale straniero.
Se il progetto dovesse diventare legge, tutti i principali azionisti stranieri rischierebbero di perdere i loro investimenti e le loro proprietà in Russia.
Il 30 marzo, il governo della Russia ha cancellato qualsiasi tipo di responsabilità per le importazioni di prodotti di marca senza l'autorizzazione del titolare del marchio. Ciò consente alle aziende russe di introdurre e rivendere merci prodotte fuori dalla Russia senza alcun diritto. Con questa decisione, è stata tolta alle aziende globali la possibilità di esprimersi sull'uso dei loro prodotti e della loro proprietà intellettuale.
Iniziative come queste rappresentano in concreto un pericolo per le imprese estere già operanti o con l’intenzione di operare nel mercato russo.
Torino, 19 luglio 2022.