A rischio il solare in Ucraina

A rischio il solare in Ucraina L'abolizione dell'obbligo di utilizzare attrezzature di origine ucraina per la costruzione di impianti di energia solare, aprirà il mercato ucraino a pratiche di dumping da parte di fornitori cinesi, arrivando così alla ripetizione dello scenario europeo, con la chiusura di imprese locali che producono moduli fotovoltaici e loro componenti.

   Questo è il pensiero del Direttore del dipartimento dell’energia solare di PJSC Kvazar (Kyiv), Oleksandr Yudenko, circa la possibilità di annullare la legge sul contenuto locale.

  "In Germania il settore del fotovoltaico è stato distrutto ed ora non si può più parlare di industria del settore. Compagnie cinesi lavorano in uffici con marchi tedeschi, ma vendono prodotti fatti in Cina. E’ impossibile competere con i loro prezzi, in quanto hanno tutto l’appoggio dello stato. I prezzi delle attrezzature cinesi stanno uccidendo il mercato”, ha detto Yudenko ad una tavola rotonda sul tema tenutasi a Kiev.

   Yudenko ha sottolineato che “Kvazar” e “Pilastro” azienda leader del settore, ma anche altre imprese ucraine, sono state significativamente penalizzate dall'espansione dei produttori cinesi sui mercati europei."Sei anni fa, la Kvazar era tra le dieci più grandi aziende europee del settore nel campo del fotovoltaico, con 15.000 persone impiegate .Ora il numero dei lavoratori dello stabilimento si è ridotto a circa 2.000", ha continuato Yudenko.

   Allo stesso tempo, Yudenko ha riportato che il rapporto tra un posto di lavoro nel settore manifatturiero con impiego di alta tecnologia e di attrezzature per l'energia solare è di almeno sei ad uno rispetto ai settori collegati: metallurgia, macchinari, industria chimica, e della logistica.