Napoli, stop alle multe con gli autovelox senza revisione
Quell'uomo che sfreccia con la sua auto sul lungomare superando i limiti, sa che la multa non gli arriverà mai: a Napoli, da un paio di mesi, la polizia municipale non può usare i telelaser per contestare l'eccesso di velocità, così i controlli non vengono proprio effettuati.
Per capire fino in fondo questa storia immersa nella melma della burocrazia e della mancanza di attenzione, bisogna spiegare cosa succede e quanto denaro occorrerebbe per rimediare. La polizia municipale di Napoli possiede due apparecchi per rilevare la velocità, uno acquistato anni fa dall'Amministrazione e uno donato dall'associazione sorta dopo la morte dei tre diciannovenni che erano a bordo della Mini volata giù da via Petrarca; questi apparecchi vanno revisionati periodicamente perché senza questa operazione ogni contravvenzione può essere contestata e non pagata, e qui vengono le note dolenti. La società che revisiona i misuratori di velocità ha fatto un preventivo che sfiora i duemila euro: quando Palazzo San Giacomo ha visto quella richiesta, ha bloccato tutto. Non c'è un euro e non si procede.
Così gli autovelox sono stati messi in un cantuccio e i napoletani sono liberi di correre senza problemi. Quel che fa rabbia ai sindacalisti del Diccap, però, è che un pizzico di lungimiranza avrebbe fatto capire al cassiere del Comune di Napoli che quei duemila euro rappresentavano un investimento dal «rientro» sicuro. È brutto fare i conti sulle multe dei cittadini, però certe volte è utile: «In un giorno medio di utilizzazione dei rilevatori, vengono elevate almeno sei contravvenzioni ma spesso sono più di dieci - spiegano dal sindacato -. Ogni multa è superiore ai 120 euro: significa che in soli tre giorni di utilizzo sarebbe stato ripagato il costo della revisione. Invece da mesi gli apparecchi sono fermi con un danno economico per il Comune e, soprattutto, con grande pericolo per i cittadini». Se la vicenda degli autovelox vi ha colpito, faticherete a credere a quella che riguarda gli alcool test. Anche questo tipo di apparecchiatura ha bisogno di revisione e la polizia municipale ha mandato due dei cinque rilevatori all'azienda di Roma che si occupa di rimetterli in sesto. Siccome c'era fretta, è stato chiesto anche un intervento urgente ed è stato anche pagato.
Da giorni, però, dall'azienda di Roma continuano a chiamare il comando della municipale di Napoli. Qui in città le risposte sono un po' vaghe: sì, verremo presto, dateci tempo. Appena possibile... La verità è che i vigili di Napoli non hanno i soldi per pagare il pedaggio dell'autostrada. Sì, avete capito bene: i 14,30 euro per l'andata e quelli del ritorno (per un totale di 28 euro e sessanta centesimi) necessari per andare a recuperare quelle importanti apparecchiature, non ci sono nelle casse del comando. Ieri pomeriggio, con un certo imbarazzo, da via De Giaxa hanno ammesso che «non abbiamo più Viacard a disposizione. Attendiamo notizie ufficiali per andare a riprenderci gli alcool test».