Follow up Conferenza Bilaterale sulla Ricostruzione dell'Ucraina

Follow up Conferenza Bilaterale sulla Ricostruzione dell'Ucraina

Si è tenuta in data 26 aprile 2023 a Palazzo dei Congressi di Roma la Conferenza Bilaterale sulla Ricostruzione dell'Ucraina, organizzata dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, in collaborazione con l’Agenzia ICE, alla quale hanno partecipato il Presidente On. Renato Walter Togni e il Segretario Generale Dott.ssa Vanessa Russano per la Camera di Commercio Italiana per l'Ucraina.

Obiettivo primario è stato discutere la tipologia di sostegno e di collaborazione necessari alla ripresa e alla ricostruzione dell’Ucraina, tenendo sempre presente il coordinamento e il rafforzamento della cooperazione bilaterale. La conferenza ha avuto inizio con una sessione a porte chiuse composta da 7 tavoli tematici su altrettanti settori individuati come prioritari per la ricostruzione, quali infrastrutture e trasporti, energia e ambiente, agroindustria, salute, digitale e servizi, spazio e avionica, siderurgia.

Successivamente, si è tenuta la sessione plenaria, la quale è stata introdotta dal Vice Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Edmondo Cirielli, a cui sono seguiti ulteriori interventi dei principali istituti finanziari internazionali. Cirielli ha sottolineato l’importanza di questa iniziativa che incombe certamente non per questione d’affari. L’Italia sostiene economicamente la cooperazione internazionale tramite interventi finanziari massicci. Ha inoltre introdotto la decisione di inserire l’Ucraina in maniera straordinaria tra i Paesi prioritari della cooperazione. “Le conseguenze negative provocate dalla guerra necessitano di un impegno mondiale e l’Italia fa la sua parte. […] La ricostruzione diventa modello di integrazione; nella ricostruzione l’obiettivo è quello di consentire alle popolazioni di scegliere un modello che funziona cioè quello dell’UE e gli ucraini hanno dimostrato di farne parte”, ha aggiunto Cirielli. Inoltre, ha sottolineato il ruolo delle istituzioni finanziarie con particolare attenzione alle banche di sviluppo, in quanto consentono un meccanismo di moltiplicatore delle finanze con importanza alla stabilità che risulta essere un aspetto importante.

Segue l’intervento della Vice Presidente della Banca Europea degli Investimenti (BEI) Gelsomina Vigliotti che ricorda quanto la banca sia stata attiva in ucraina offrendo al governo più di €7 miliardi in finanziamento, risultando essere uno dei prestatori multilaterali più importanti. Necessari gli interventi concreti forniti, ossia le risorse per finanziare vari progetti per contribuire al rinnovamento delle infrastrutture per sostenere chi cerca rifugio. Il sostegno economico a favore della ricostruzione, in coordinamento col governo ucraino, prevede finanziamenti ai settori fondamentali tra cui “energia, crescita, ferrovie, aree cruciali in ambito europeo”. La BEI finora ha fornito un sostegno di "€2 miliardi per i servizi pubblici, progetti infrastrutturali che contribuiranno a migliorare le condizioni di vita della popolazione, come l'ammodernamento degli ospedali di Kiev e Odessa, strutture educative a Zaporizhzhia e Sumy". Infine, è stato sottolineato che la BEI sta lavorando con tutti i potenziali donatori. L’Italia è a fianco della BEI che è pronta a sostenere i partner italiani nei progetti che porteranno avanti in Ucraina.

La Vice Presidente per l’Europa e l’Asia Centrale della Banca Mondiale Antonella Bassani ha spiegato che “le spese critiche per il 2023 ammontano a $14 mlrd per i prossimi 10 mesi”, di cui il “60% servirà per trasporti, energia e alloggi” ma “oltre alle infrastrutture pubbliche, servirà catalizzare la ripresa del settore privato per garantire un’economia sostenibile”. La Banca Mondiale ha risposto con sostegni economici, concentrandosi su tre aree principali: ingente finanziamento per le emergenze con risorse derivate da molte istituzioni, in sostegno al governo per fornire i servizi essenziali alla popolazione; supporto con riforme sostanziali per rafforzare la capacità ucraina per porre le giuste basi a sostegno del futuro del Paese; supporto a preparare la valutazione dei danni in collaborazione con l’ONU e UE.

A parlare degli investimenti verso il settore privato è stata Susan Lund, Vice Presidente per l’Economia e lo Sviluppo del settore privato di International Finance Corporation (IFC). Stando alle stime messe assieme dalla Commissione europea, Banca Mondiale e Nazioni Unite, la ricostruzione e la ripresa ammonteranno a miliardi, senza tralasciare il settore privato. L’obiettivo è quello di investire nel settore delle costruzioni, considerando non solo il settore dell’edilizia ma anche l’ambito dell’edilizia verde per poter quindi “non solo riparare quello che è stato distrutto, ma anche pensare al futuro”.

A seguire è intervenuto Allain Pilloux, Vice Presidente Banca Europea per la Ricostruzione e lo Sviluppo (BERS), evidenziando l’obiettivo di ripristinare la stabilità con l’Ucraina per quanto possibile. Importante la collaborazione tra le autorità ucraine e la comunità internazionale col fine di ricostruire una certa stabilità macroeconomica. Fondamentale il programma del Fondo Monetario Internazionale e il contributo dell’UE e degli Stati Uniti per colmare i divari e le lacune del bilancio ucraino stimato a $20 miliardi. Non bisogna fermarsi a questa micro-stabilità e per questo motivo banche, aziende e imprese devono contribuire. Questa la ragione dell’investimento che ammonta a più di €2 mlrd nell’economia reale ucraina nell’ultimo anno. “Mezzo miliardo nelle aziende del gas, per riscaldamento ed elettricità e €150 milioni nel settore ferroviario. Grandi sforzi anche nel settore privato. La buona notizia è che il settore bancario è rimasto resiliente”.

Carlo Monticelli, Governatore della Banca di Sviluppo del Consiglio d’Europa (CEB), ha sottolineato la necessità di promuovere “una sinergia, una sintonia tra tutti gli attori per vincere questa sfida di sostegno al popolo ucraino colpito da questa invasione”. La CEB non ha ancora operato in Ucraina ma il processo di adesione è molto avanzato e dovrebbe concludersi a breve. Non appena l’Ucraina diverrà stato membro, l’idea della CEB è quella di operare subito sul campo, investendo nel settore sociale e apportando l’esperienza della banca in situazioni di post conflitto. Contributi che la banca può dare nei settori di istruzione, sanità e alloggi popolari in coordinamento con gli altri attori, per acquisire le importanti sinergie già citate.

Ultimo intervento, quello di Uma Ramakrishnan, Vice Direttore Europa del Fondo Monetario Internazionale, la quale ha ribadito la volontà di procedere con la comunità internazionale, insieme al governo ucraino, per attuare la ricostruzione del paese che richiede il coinvolgimento del settore pubblico e privato. Cita, inoltre, il finanziamento quadriennale, programma che fa parte di un progetto più ampio di €1,15 miliardi mobilitato da finanziamenti di vario genere. Questo progetto prevede risorse che danno fiducia nel futuro mantenendo la stabilità politica oltre a una buona situazione economica.

Si apre, così, la sessione dedicata agli interventi istituzionali delle Autorità italiane e ucraine. Primo l’intervento del Vice Presidente del Consiglio e Ministro degli Esteri Antonio Tajani. Viene sottolineata l’importanza della ricostruzione in quanto l’Ucraina sarà presto parte dell’UE e del suo mercato unico, oltre ad essere parte fondamentale dell’azione di solidarietà da parte dell’Europa. “Il Ministero degli Esteri intende proseguire il dialogo con il tessuto imprenditoriale e le istituzioni finanziarie internazionali”. Si mettono a disposizione del popolo ucraino la qualità del Sistema Italia attraverso tutte le filiere produttive di eccellenza e più all’avanguardia, oltre al know-how di quattro milioni di PMI italiane, nell’ottica di consolidare un partenariato virtuoso di stabilità e crescita condivisa. L’obiettivo è la collaborazione col fine di “ricostruire, modernizzare il Paese e contribuire nel suo percorso di adesione all'Unione europea”.

A seguire le parole del Vice Presidente del Consiglio e Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, secondo cui lavorare alla ricostruzione significa fare progetti, immaginare una nuova Ucraina che sia terra di lavoro, di innovazione tecnologica, di crescita economica: “in una parola, terra di pace”. Andando a citare il settore infrastrutture, trasporti e lavori pubblici, Salvini analizza tre importanti fattori: il know-how delle imprese nell’ambito delle costruzioni, comparto ormai internazionalizzato, ricordando che nei prossimi anni le imprese italiane potranno avvalersi del PNRR che dedica risorse alle opere infrastrutturali. Il secondo fattore è la logistica, legato al valore delle grandi infrastrutture strategiche per la ricostruzione dell’Ucraina e poter esportare i propri prodotti in tutto il mondo. Infine, il quadro normativo e regolatorio. Tra i primi provvedimenti in ambito da parte del governo italiano c’è l’adozione di un nuovo codice degli appalti pubblici che si inserisce nella normativa europea in materia di contratti pubblici. “Le imprese italiane potranno essere un valore aggiunto fondamentale per la ricostruzione dell'Ucraina”, ha concluso il Ministro.

A seguito dell’intervento del Ministro Salvini, è intervenuto il Ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba ringraziando il governo, le istituzioni, le aziende italiane e le istituzioni internazionali per essere a fianco dell’Ucraina, sostenendola e adottando un impegno di lunga durata nei confronti del Paese. Il Ministro ha inoltre ricordato che, nonostante la guerra, l’Ucraina si sta impegnando a condurre rapporti commerciali, a risolvere questioni economiche senza precedenti oltre a cercare di promuovere delle riforme così mantenere il Paese fonte di attrazione per gli investimenti esteri. “Si può iniziare a pensare a un progetto per approfondire il vostro impegno imprenditoriale così quando la guerra si concluderà voi sarete già pronti. […] Venite in Ucraina il prima possibile, non considerate la guerra come un ostacolo al vostro lavoro di imprenditori” ha concluso il Ministro Kuleba.

Il Ministro dell’Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti ha ribadito il dovere di sostenere l’Ucraina, in quanto dovere morale. Le istituzioni europee devono accompagnare e sostenere anche con risorse proprie lo sforzo che ciascun Paese mette in campo. In questo contesto la Banca Europea degli investimenti è chiamata a giocare un ruolo fondamentale. Giorgetti ha colto l’occasione della conferenza per annunciare il contributo al fondo di garanzia BEI “EU for Ukraine” con una garanzia di €100 milioni. Il Ministro ha dichiarato che l’Italia ha fatto la sua parte e le imprese italiane vantano eccellenza e know how. L’impegno collettivo è quello di “guardare alla ricostruzione vedendo l’UE come attore fondamentale e approdo naturale e sicuro per l’Ucraina.” Giorgetti ha inoltre sottolineato quanto le imprese ucraine abbiano dimostrato resilienza, infatti la maggior parte delle attività sono state ripristinate. In conclusione, il Ministro ha posto un avvertimento: “Le risorse della comunità internazionale non saranno mai sufficienti senza il pieno coinvolgimento del settore privato e l'introduzione, anche con una certa creatività finanziaria, di modalità innovative per fare maggiore leva sulle risorse pubbliche”.

È poi intervenuta Yulia Svyrydenko, Primo Vice Primo Ministro e Ministro per lo Sviluppo Economico ucraino, ricordando quanto il Paese stia continuando a combattere sul fronte militare e su quello economico. La Ministra sottolinea che è arrivato il momento di iniziare a pensare alla strategia di sviluppo e di ricostruzione. L’economia ucraina è diversificata ed è importante poter avere una selezione di campi di attività o industrie che guideranno lo sviluppo economico del Paese. La Ministra inoltre ha fortemente incoraggiato le aziende italiane a recarsi in Ucraina.

A seguire, l’intervento del Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, che si è soffermato sul modello di sviluppo del prodotto ucraino. Ha riportato una conversazione avvenuta con Andriy Yermak (Capo dell’Ufficio del Presidente dell’Ucraina) il quale, racconta il Ministro, era rimasto colpito dal nome del Ministero Made in Italy e aveva chiesto di aiutarli a realizzare il marchio Made in Ucraina. “Il Made in Ucraina può diventare il marchio di solidarietà globale”, ha dichiarato Urso. Il Ministro ha poi annunciato che è stato firmato un accordo su come assistere gli ucraini nella realizzazione e come veicolare al meglio i prodotti tramite le piattaforme digitali messe a disposizione e attraverso i padiglioni che saranno realizzati in ogni fiera italiana per permettere la diffusione dei prodotti.

In un primo intervento, il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha affermato che l’Italia continuerà a fare la sua parte a sostegno dell’Ucraina. Parlare della ricostruzione dell’Ucraina significa scommettere concretamente sulla vittoria e sulla fine del conflitto. Il Presidente Meloni ha dichiarato che l’Italia continuerà a fare la sua parte non solo a livello bilaterale, ma anche a livello multilaterale, sostenendo il piano di pace in 10 punti presentato dal Presidente Zelensky. Il Presidente ha ricordato che è necessario impegnarsi per far sì che il futuro dell’Ucraina sia quello di una sempre maggiore capacità di inserimento nelle dinamiche e nelle istituzioni europee, accelerando la loro possibilità di far parte dell’Unione Europea. Meloni ha concluso affermando: “Investire sulla ricostruzione dell’Ucraina, coinvolgendo anche i privati, le nostre imprese, il nostro know how, non è un azzardo ma credo sia uno degli investimenti più oculati e lungimiranti che si possano fare in questo tempo”.

Insieme a Giorgia Meloni è intervenuto anche il Premier ucraino Denys Shmyhal, il quale voluto evidenziare l’esistenza di un nuovo livello di partnership e collaborazione tra i due Paesi, perché uniti sia nella difesa che nella ricostruzione. Shmyhal ha inoltre ricordato la sua richiesta al Presidente Giorgia Meloni di poter fornire sostegno anche all’avvio dei negoziati sull’adesione futura alla NATO.

Segue la riflessione di Barbara Beltrame Giacomello, Vice Presidente per l’Internazionalizzazione di Confindustria, che ha illustrato quanto espresso nei sette tavoli tematici che si sono svolti precedentemente la sessione plenaria. Le imprese italiane possono offrire un importante contributo facendo particolare riferimento alle società di costruzione, infrastrutture e ingegneria attraverso supporto tecnico per valutazione di danni e rischi connessi alle infrastrutture deteriorate e non solo. Riguardo ai trasporti, è importante sottolineare le significative opportunità di collaborazione per quanto concerne la logistica integrata, compresi la progettazione e la gestione di piattaforme logistiche e terminal. In campo energetico le imprese si sono attivate fin da subito per la fornitura di componenti di rete e attrezzature necessarie per la gestione delle reti elettriche in Ucraina per il ripristino dell’elettricità nazionale. Da non dimenticare l’importante collaborazione nel settore delle rinnovabili. La Vice Presidente ha dichiarato che la previsione nel breve periodo vede la disponibilità di approvvigionamento a Kiev di apparecchiature elettriche per la ricostruzione; nel lungo periodo si prevede invece la decarbonizzazione, digitalizzazione e interconnessione. L’agroindustria è un altro settore cruciale, le cui potenzialità coinvolgono tutta la catena del valore dello sminamento dei terreni agricoli, macchinari, investimenti e molto altro, perché l’agricoltura ucraina è fondamentale sotto vari punti di vista. Sul fronte della filiera della salute, vi è l’opportunità di collaborazione in campo farmaceutico e dispositivi medici. Nel breve e lungo periodo sono previste collaborazioni per la produzione e distribuzione di farmaci. In quanto ai dispositivi medici, l’Italia dispone di un tessuto industriale eterogeneo e specializzato dove le piccole aziende convivono con le grandi realtà.

In seguito, è intervenuto da remoto il Presidente ucraino Volodymyr Zelensky, sottolineando fortemente il desiderio di libertà, di sicurezza e di benessere, vedendo per l’Ucraina un futuro in cui avrà la possibilità di far parte della famiglia europea. Riporta la forte volontà di cambiare l’industria, modernizzare le forze armate, rispondere agli standard di sicurezza che corrispondono ai canoni europei. Il Presidente ha espresso la volontà di ricostruire ma con standard moderni, per far sì che la popolazione possa vivere in sicurezza, e ha porto inoltre un ulteriore invito alle aziende italiane a recarsi a operare in Ucraina, a costruire un nuovo futuro. Il Presidente ha concluso dichiarando: “Siamo in grado di fornire cibo per milioni di famiglie in vari Paesi. Abbiamo gas naturale, litio, abbiamo tantissime materie prime e possiamo sostituire i russi in tanti settori, quei russi che hanno puntato sulla guerra invece che sullo sviluppo”.

Ha poi ripreso la parola il Premier Denys Shmyhal che ha sottolineato come l’Ucraina, che continua a resistere insieme ai suoi partner, proponga all’Europa un futuro di giustizia. In conclusione al suo intervento, ha invitato le imprese italiane a investire in Ucraina e ha auspicato un aiuto da parte dell’Italia nella difficile opera di sminamento dei territori.

A concludere la conferenza il secondo intervento del Premier Giorgia Meloni ricordando che quello che accade in Ucraina riguarda tutto il mondo. Il Presidente ha annunciato in sede di evento che l’Italia si candida a ospitare nel 2025 la Ukraine Recovery Conference, annuncio che ha l’obiettivo di rimarcare la volontà dell’Italia di proseguire su questo percorso: ricostruire in Ucraina quanto è stato distrutto.

 

RISULTATI DELLA CONFERENZA

Di seguito quanto riportato sul sito del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale.

Quale risultato concreto della Conferenza, Italia e Ucraina hanno finalizzato i seguenti Memorandum d’intesa:

·       Memorandum d’intesa tra Agenzia ICE e Ministero degli Affari Esteri ucraino;

·       Memorandum d’intesa tra il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica italiano e il Ministero della Protezione Ambientale e delle Risorse Naturali ucraino per la cooperazione in materia di sviluppo sostenibile e protezione ambientale;

·       Memorandum d’intesa tra il Ministero delle Imprese e del Made in Italy (MIMIT) e il Ministero dell’Economia ucraino per la cooperazione tecnica in campo industriale;

·       Memorandum d’intesa e cooperazione sul Modello Agroalimentare Italiano per la ricostruzione e la sicurezza alimentare dell’Ucraina tra l’Ukrainian Agri Council Public Union e la Filiera Italiana, Coldiretti.

 

Italia e Ucraina hanno inoltre preso atto dell’imminente firma dei seguenti accordi tra le autorità locali dei due Paesi:

·       Memorandum d’intesa tra la Regione Emilia Romagna e il Consiglio regionale di Kharkiv;

·       Memorandum d’intesa tra la Regione Toscana e il Consiglio Regionale di Kiev.

Sotto la supervisione dei governi italiano e ucraino, diverse aziende italiane e ucraine hanno firmato dei Memorandum d’intesa:

·       Memorandum d’intesa tra Mer Mec S.p.A. e JSC Ukrainian Railways, per tecnologie e servizi diagnostici per JSC “Ukrainian Railways”.

·       Memorandum d’intesa tra WeBuild e Ukrhydroenergo Energy Company, per una collaborazione finalizzata alla costruzione di centrali idroelettriche in Ucraina (firmato dalle parti in data 25.04.2023).

 

L’Italia sosterrà l’Ucraina nel far fronte agli urgenti bisogni umanitari generati dalla guerra di aggressione russa, nel ricostruire rapidamente le infrastrutture critiche e sociali distrutte e ripristinare i mezzi di sussistenza, e nel creare le migliori condizioni possibili per la ricostruzione del tessuto socio-economico del Paese. A tal fine, il governo italiano sta valutando:

·       Ulteriori fondi e prestiti agevolati da parte della Cooperazione Italiana per un ammontare di €160 mln per il 2023, per i bisogni umanitari e i progetti di resilienza e rapida ripresa, parallelamente all’istituzione di un ufficio dell’Agenzia della Cooperazione italiana a Kiev.

·       Il Ministero dell’Economia e delle Finanze contribuirà al Fondo BEI “UE per l’Ucraina” con una garanzia di €100 mln.

·       Avvalersi della collaborazione instaurata attraverso il Memorandum d’Intesa tra il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica italiano e il Ministero dell’Ambiente e delle Risorse Naturali ucraino nell’ambito dello sviluppo sostenibile e della tutela dell’ambiente al fine di sostenere la transizione verde in Ucraina e aiutare Kiev a raggiungere gli obiettivi stabiliti dagli accordi internazionali sul clima e sulla tutela dell’ambiente di cui l’Italia è parte firmataria. Per raggiungere questo obiettivo, l’Italia utilizzerà tutti gli strumenti finanziari disponibili in materia di clima.

·       Inoltre, le aziende italiane che operano nel settore dell’energia doneranno attrezzature per migliorare e ripristinare la resilienza delle infrastrutture energetiche e civili ucraine, attraverso il Meccanismo di Protezione Civile dell’UE e la Protezione Civile Italiana.

 

La Cooperazione italiana ha inoltre concluso un accordo di contributo con la Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo (BERS), per lo stanziamento straordinario di €10 mln a favore dell’azienda ucraina Ukrenergo a sostegno della rapida ripresa e della sicurezza energetica in Ucraina.

 

Il Ministero della Cultura italiano prevede l’attivazione di collaborazioni nei seguenti ambiti:

·       Modellazione 3D avanzata delle chiese a Kiev (Chiesa del Salvatore in Berestovo; Chiesa di Tutti i Santi) per ottenere una documentazione digitale in caso di danni;

·       Supporto da parte del “Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale” nelle attività di ricerca di beni culturali trafugati;

·       I due Governi riconoscono il contributo del Centro di Competenza Europeo per la Conservazione del Patrimonio Culturale, coordinato dall’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare italiano, nel salvare la documentazione digitale del patrimonio culturale ucraino, trasferendo i relativi dataset nei server comunitari.

·       Assorestauro, l’associazione delle imprese italiane che operano nel settore del restauro e della conservazione dei beni culturali, è pronta a fornire le proprie competenze e i propri servizi al governo ucraino.

 

Il Ministero della Salute assisterà il Superhumans Center:

·       Mettendo a disposizione, dietro coordinamento del Ministero stesso, le solide competenze di Centri italiani di eccellenza in materia di protesi, chirurgia ricostruttiva e riabilitazione, come l’Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico (IRCSS) Rizzoli, la Fondazione Santa Lucia (IRCSS), l’Ospedale Pediatrico Bambin Gesù e il Centro Protesi INAIL di Budrio;

·       Realizzando, grazie al coordinamento dell’ISS, un programma di Telemedicina per la popolazione ucraina nella regione di Leopoli.

 

Agenzia ICE concederà:

·       Spazio/allestimento gratuito per il Padiglione Ucraina in sei grandi eventi fieristici italiani: Salone del Mobile, Cersaie (materiali da costruzione), Cosmoprof (cosmesi), Eima (agritech), Tuttofood/Cibus, Marmomac.

·       Accesso gratuito alla piattaforma dell’export “365” dell’Agenzia ICE e la sua collaborazione con la piattaforma ucraina per la promozione dell’export “Nazovni”.

 

SIMEST, in qualità di gestore di fondi pubblici e con fondi propri, incoraggerà l’Export e gli Investimenti Diretti Esteri delle imprese italiane disposte a sostenere la Ricostruzione dell’Ucraina, attraverso strumenti finanziari dedicati, quali:

·       Sostegno ai crediti all’esportazione, al fine di rilanciare l’export di beni e servizi strumentali in Ucraina (funzionali anche alla realizzazione di più ampi investimenti nel Paese), attraverso l’offerta di pagamenti dilazionati a medio-lungo termine e contributi a tassi di interesse più vantaggiosi.

·       Finanziamenti agevolati a condizioni più favorevoli per rafforzare il bilancio della filiera italiana di imprese intenzionate a investire in Ucraina;

·       Investimenti diretti in Joint Venture e in filiali estere di aziende italiane costituite in Ucraina al fine di realizzare progetti o creare nuove unità produttive nel Paese.

 

SACE è pronta a:

·       Rilanciare la propria attività in Ucraina all’interno di un quadro di sostegno finanziario internazionale volto a favorire la realizzazione di progetti strategici, tra cui servizi di pubblica utilità, infrastrutturali ed energetici;

·       Riprendere le operazioni interrotte nel 2022 a causa del conflitto (per un importo complessivo di circa €500 mln) e sostenere nuove operazioni, principalmente nei settori della sanità e delle infrastrutture, per un importo complessivo di circa €1 mlrd.

 

Cassa Depositi e Prestiti garantirà il proprio sostegno alla ricostruzione dell’Ucraina:

·       In qualità di gestore dei fondi pubblici italiani e delle garanzie europee disponibili per finalità di finanza per lo sviluppo;

·       Contribuendo alla promozione di iniziative coordinate a livello europeo e internazionale insieme ad altre istituzioni finanziarie e banche multilaterali di sviluppo.