Dati confortanti sul fronte agro-alimentare: l’export italiano in aumento del 3,7% rispetto al 2019

Dati confortanti sul fronte agro-alimentare: l’export italiano in aumento del 3,7% rispetto al 2019

La pandemia da Covid-19 e lo stringente regime di quarantena che ci siamo da poco lasciati alla spalle ha determinato sul lato Export e sullo stato di salute delle imprese italiane operanti all’estero non pochi disagi. In parte, in controtendenza rispetto alle stime avutesi all’inizio dell’emergenza coronavirus, la panoramica che emerge dai dati Confagricoltura è incoraggiante con un +3,7% del valore delle esportazioni rispetto allo stesso quadrimestre del 2019, i mesi dello scoppio della diffusione del contagio. Inoltre, su 14 categorie di merce analizzate ben 7 registrano aumenti superiori al 10%.

Il trend positivo annunciato dai report dell’Agenzia delle Dogane riguarda tuttavia solo alcuni settori e rispettive categorie di prodotto: gli aumenti più consistenti in termini percentuale interessano carne e ortaggi, aumentati rispettivamente del 25% e del 30%. Aumentano anche prodotti da forno, ortaggi trasformati, frutta e salumi con un balzo percentuale del 15%, a cui seguono in ordine, olio d’oliva, che segna un +11% e il riso con +10%. Quanto invece alle quote export di altri prodotti quali fiori e piante, paste alimentari e frutta si registrano cali consistenti, rispettivamente del 25%, del 14% e del 9%.  

Comprensibilmente i prodotti che hanno registrato inflessioni negative fino al 48% a causa del Covid-19, fatta eccezione per il mese di gennaio, sono prodotti strettamente legati alla ristorazione, come ad esempio le paste alimentari e vini e spumanti, che dopo un gennaio in crescita al 24% hanno avuto un andamento negativo per i 3 mesi successivi: in media sui 4 mesi i dati finali segnano un export settore vini e spumanti in crescita del 3,3%.  

Ricordiamo che rispetto al 2019 Confindustria comunica che il valore delle esportazioni italiane dei settori agricolo e dell’industria alimentare si è attestato a 44,6 miliardi di euro, di cui 6,8 miliardi di euro per i prodotti agricoli (15%) e 37,8 miliardi di euro per i prodotti dell’industria alimentare (85%). Il totale export verso i Paesi extra-Ue valgono 16,3 miliardi di euro pari al 37% del totale; il 91% del valore (14,9 miliardi di euro) si riferisce ai prodotti dell’industria alimentare, il restante 9% (1,4 miliardi di euro) ai prodotti agricoli. Non resta dunque che attendere che il motore della ripresa inizi a carburare, sospinto dalle misure a tutela dell’economia contenute all’interno dell’ultimo decreto rilancio e favorito dalla conclusione del regime di quarantena che ha difatti bloccato per diverso tempo diverse attività.